Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

24/11/24 ore

La Turchia ha il suo candidato sindaco gay


  • Livio Rotondo

La Turchia sembra respirare un poco di aria di rinnovamento. Per la prima volta, infatti, nella storia del paese, un omosessuale dichiarato, il 43enne Can Cavusoglu, ha annunciato la sua candidatura a sindaco per la città di Bulancak nel distretto di Giresun, sul Mar Nero, in una delle regioni più conservatrici della nazione.

 

Le elezioni amministrative si terranno nel marzo del prossimo anno. L’uomo, che è nato ad Istambul ma ha studiato negli Stati Uniti, si è presentato all’elettorato come pittore, scrittore nonché attivista per i diritti degli omosessuali. Grazie anche alla sua condizione finanziaria definita “piuttosto buona” e a contatti oltreoceano. promette agli elettori di Bulancak nuovi investimenti, maggiore uguaglianza sociale e una posizione netta contro la corruzione.

 

“La mia esperienza internazionale e i miei valori nonché la mia capacità di gestione non sono dati che si trovano in tutti” ha dichiarato alla stampa Cavusoglu, che ha già aperto un sito dedicato alla gestione della futura città e che ha intenzione di utilizzare molto internet per la sua campagna elettorale.

 

La candidatura di Cavasoglu a primo cittadino si inserisce nella difficile quotidianità della vita della comunità omosessuale in Turchia, di cui molto spesso associazione per i diritti hanno condannato la discriminazione e l’emarginazione.

 

Ciò nonostante, la “comunità” omosessuale turca è stata una dei principali esponenti della protesta di Gezi Park del giugno scorso, nata per difendere un’area verde nel centro di Istambul e che si è poi trasformata in un movimento di ribellione che ha coinvolto oltre due milioni di persone contro la deriva autoritaria dell’esecutivo islamico moderato guidato dal Presidente Erdogan.


Aggiungi commento