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06/05/24 ore

Eutanasia legale, in marcia verso il Parlamento



Tutto ebbe inizio quasi un anno fa, nell'anniversario della morte di Piergiorgio Welby. Poi mesi di banchetti in giro per l'Italia, di raccolta firme, di manifestazioni. Oggi, finalmente, la proposta di legge di iniziativa popolare che chiede una legge laica su etuanasia, testamento biologico e fine-vita è stata depositata in Parlamento.

 

Servivano 50.000 firme autenticate e certificate, ma grazie all'impengo dell'Associazione Luca Coscioni, di Radicali Italia, di Amici di Eleonora Onlus, Exit Italia e Uaar, promotori dell'iniziativa nota col nome di 'Eutanasia Legale', a partire dal 15 marzo ne sono state raccolte oltre 66.200. Così, in fila indiana, scatoloni in mano, alcuni attivisti sono partiti dalla sede del Partito Radicale, a via di Torre Argentina, per consegnare direttamente il volere di migliaia di italiani nelle mani della politica.

 

“Sono molta commossa in questo momento – ha detto Mina Welby, capofila della nel cammino verso Montecitorio – noi non vogliamo la morte di qualcuno ma soltanto una morte dignitosa. Vorrei non sentire piu' parlare di cittadini italiani obbligati ad andare all'estero per morire come vogliono”.

 

“Questo e' soltanto il primo passo, importantissimo - ha avvertito però Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Coscioni - al quale dovra però seguire una vera e propria mobilitazione affinché questa proposta di legge non marcisca nei cassetti del parlamento”.

 

“E' tempo – ha spiegato poi l'esponente radicale ai manifestanti raccolti davanti a Montecitorio - che come in altri paesi dell'Unione europea e negli Stati americani dove c'e' stato un referendum, anche nel parlamento italiano si possa discutere se é meglio continuare con l'accanimento dello Stato nei confronti dei malati oppure se si vuole lasciare a ciascuno la libertà di decidere”.


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