L’Europa in crisi può avere una grande occasione per il rilancio se guarda al Mediterraneo. Ne è convinto Alfredo Arpaia, presidente della Lega Italiana dei Diritti dell’ Uomo, che ha svolto il suo Congresso Nazionale a Roma gli scorsi 16 e 17 novembre, mettendo al centro “I Dirittti Umani disattesi in Italia, in Europa, e nell’area del Mediterraneo”.
Proprio il “mare nostrum” è diventato crocevia per una fuga dalle guerre della non proprio "Primavera Araba" . I flussi migratori che ne derivano stanno acuendo - come la recente, tragica, cronaca ha raccontato - tutta una serie di questioni legate alla difesa dei diritti civili e umani che vedono l’Unione europea una volta di più agire impreparata e in ordine sparso.
Spingere e favorire, quindi, politiche comunitarie unitarie e coerenti su temi, ad esempio, come quello del diritto di asilo diventa prioritario per l’associazione che ha visto protagonista in passato il compianto Paolo Ungari.
In questi anni la Lidu, pur essendo impegnata sui diversi fronti, anche quelli legati alle vicende più strettamente italiane, quali testamento biologico, giustizia, carceri, protezione di minoranze, ha svolto negli anni recenti più che altro un “ruolo di testimonianza e sostegno ai valori” che “non basta più” – come ha sottolineato nel suo intervento il direttore dell’Opinione delle libertà Arturo Diaconale.
Sono intervenuti tra gli altri Valerio Zanone, Mario Catalano, Manlio Lopresti, Maryse Artiguelong, Giorgio Bosco, Maurizio De Tilla, Andrea Costanzo, Giovanni Grieco, Enzo Maria Le Fevre Cervini, Alessandro De Rossi, Riccardo Scarpa, Antonio Eroi, Giovanni Rega, Roberto Vismara, Ruggero Ferrara, Corrado Caiola, Maria Teresa Fagà, Roberta Usai, , Carlo Ricotti, Maria Vittoria Arpaia, Andrea Pellegrino, Alfredo Bora, Carlo Mormile, Marcello Ciotti, Oreste Bisazza Terracini, Maricia Bagnato Belfiore , Nicola Golia, Valerio Maione, Antonella Calabrese, Andrea Costanzo, Roberto Romei, Franco Savastano, Eugenio Ficorilli, Pasquale Del Vecchio.
La consapevolezza di dover da oggi "fare un passo in avanti” è emersa con chiarezza nel corso del lavori; tuttavia, essa può prendere una forma concreta se si ha ben chiaro quale sia il contesto in cui si opera e quale sia il "nucleo dello scontro", che Giuseppe Rippa ha indicato come quello fra “cultura della civiltà e cultura di potenza”.
Intervenuto come ospite per portare un contributo di analisi e riflessione, il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale ha sottolineato le carenze del sistema attuale in un paese che, dopo aver perso la sovranità nazionale nel dopoguerra, dopo aver perso centralità geostrategica con la fine della guerra fredda, si è trovato nudo alla meta, con tutti i vizi tipici di una partitocrazia senza partiti e soffocato da un sistema corporativo mai morto che ingessa, ammorba e ostruisce qualsiasi strada riformatrice.
Audiovideo prima giornata – mattina (Agenzia Radicale Video)
Audiovideo prima giornata – pomeriggio (Agenzia Radicale Video)
Audiovideo seconda giornata (Agenzia Radicale Video)
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