Gentile Presidente della Camera dei deputati dott. Laura Boldrini,
alla luce dell'ennesima, orribile tragedia di cui sono rimaste vittime tre ragazze rom nella Capitale, i cui contorni si fanno purtroppo sempre più nebulosi, ci rivolgiamo a lei per chiedere alle istituzioni un drastico e fattivo cambiamento nelle politiche rivolte alla minoranza rom, sinti e caminanti.
Gli esiti delle azioni intraprese, in primis a Roma, negli ultimi trent'anni con la creazione dei campi nomadi e le trame sorte intorno ad essi sono drammaticamente esemplificati non soltanto dalle verità emerse con la “Operazione Mondo di Mezzo” ma, a nostro avviso, anche dalla strage appena avvenuta.
Il 25 luglio dello scorso anno l'on. Giovanna Martelli ha presentato in qualità di prima firmataria la proposta di istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare sull'allestimento, la gestione e la manutenzione dei campi nomadi nel territorio di Roma Capitale.
Il testo, che riprende la denuncia sporta da Marco Pannella nei confronti del Comune per discriminazione razziale verso i Rom e i Sinti, sottolinea la necessità della massima attenzione da parte del Parlamento sul legame tra criminalità organizzata e violazioni dei diritti umani fondamentali. All'origine della inchiesta della Procura che ha messo in risalto questo preoccupante legame, un “sistema-campi” che a tutt'oggi è ancora in piedi, con l'odioso carico di segregazione e speculazione che porta con sé.
Ora, non si può trascurare il fatto che la corruzione connessa all'esclusione sociale, col tempo, non può che sollecitare le peggiori pulsioni: un rischio che non si scongiurerà né col populismo né con la demagogia, che possono unicamente, semmai, affrettarne l'esplosione. Riteniamo inoltre che lo scandalo noto come “Mafia Capitale” sia, purtroppo, un pezzo di storia del nostro paese di cui non è sufficiente vergognarsi, che non può essere cancellato con la retorica o con la speranza in un cambiamento possibile.
Al contrario, abbiamo l'obbligo di far emergere la verità su questo pezzo di storia, calendarizzando la proposta d'inchiesta parlamentare affinché le istituzioni stesse siano investite di questo compito.
Un passo che, a nostro avviso, il Parlamento deve non solo ai cittadini rom né unicamente ai romani, ma a tutti gli italiani che hanno il diritto di conoscere tanto le responsabilità quanto i meccanismi che hanno reso possibile “Mafia Capitale”. Senza questo passo, è inutile parlare di superamento dei campi, che resteranno dove sono fino a quando le istituzioni non vorranno assumersi le proprie responsabilità.
Per questo ci rivolgiamo a lei e le chiediamo di calendarizzare la proposta dell'on. Martelli, confidando nella sua sensibilità e volontà di opporsi al razzismo, alla speculazione e alla corruzione. Se la Camera si esprimerà sulla necessità di un'inchiesta romperà un silenzio assordante anzitutto su un fatto inaccettabile: i contribuenti hanno pagato per mantenere un sistema di segregazione razziale, rendendosi complici di una serie di reati.
E su questo le istituzioni devono, pena una irrimediabile perdita di credibilità, indagare e cercare di fornire risposte.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Samir Alija, attivista e mediatore culturale
Carmine Amoroso, regista e scrittore
Laura Arconti, presidente di Amnistia Giustizia e Libertà
Nedzat Beganaj, membro di Alleanza Romani e Nazione Rom
Federica Benguardato, tesoriera di Amnistia Giustizia e Libertà
Marco Brazzoduro, presidente di Cittadinanza e Minoranze
Gianni Carbotti, co-autore di "Dragan aveva ragione"
Ines Contesso, iscritta ad Art. 21
Francesca Danese, ex assessora alle politiche sociali di Roma Capitale
Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia Giustizia e Libertà
Saska Jovanovic Fetahi, coordinatrice Romni Onlus, presidente RoWNI
Camillo Maffia, co-autore di "Dragan aveva ragione"
Moni Ovadia, attore e scrittore
Dijana Pavlovic, attrice e attivista
Giuseppe Rippa, direttore di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali
Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom
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