Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

26/12/24 ore

'Femen': la rivoluzione dei seni nudi conquista Parigi


  • Florence Ursino

Mentre il mondo cerca di dimenticare le prorompenti nudità della principessina d'Inghilterra, altre fotografie di seni meno 'reali', ma altrettanto famosi, impazzano sul web (e non solo): quelli delle componenti del gruppo 'Femen'.

 

 

Le attiviste ucraine, celebri per le proteste a colpi di topless contro la violazione dei diritti delle donne, hanno infatti aperto il loro primo 'Centro internazionale' a Parigi, decidendo di inaugurare il nuovo spazio con una sfilata nel 18° arrondissement, il quartiere musulmano della capitale, rigorosamente come mamma le ha fatte dalla cintola in su.

 

Sui seni, principale 'arma' con cui le “estremiste” (così si autodefiniscono) portano avanti il loro 'sex-attack', l'invito alle donne musulmane a spogliarsi a dire “basta all'integralismo”. La neo-battezzata sede francese, si può leggere sulla pagina Facebook del movimento, fungerà da centro di reclutamento dove “addestrare le attiviste per le azioni nell'Unione europea: l'ufficio di Kiev le preparerà a lavorare in paesi ad alto rischio della Comunità degli Stati indipendenti (Csi, comprende molti paesi dell'ex Unione Sovietica”.

 

Un 'fight club', insomma, dove sottoporre le femministe ad un allenamento “fisico, intellettuale e morale”, fino a che non si “trasformeranno in soldati”. “Il riconoscimento di Femen in Francia – spiega una delle esponenti di spicco del gruppo, Inna Shevchenko, rifugiatasi qui (in perfetto stile spy-story) perchè ricercata dalla polizia di Kiev per aver segato una croce di legno in memoria delle vittime dello stalinismo – significa letteralmente che il Governo del Paese accetta ed è d'accordo col fatto che l'organizzazione esisterà e sarà attiva sul territorio”.

 

Al contrario di quello che avviene nella natia Ucraina dove il ministero della Giustizia ha più volte rifiutato la registrazione, e quindi un regolare riconoscimento, del movimento. Nella terra di Marianna e di Giovanna d'Arco, invece, spiegano le ragazze, “apriremo una base a cui potranno rivolgersi gli attivisti di qualsiasi luogo, Europa, Asia, America, per studiare le strategie e le tattiche di Femen. Saremo attive in Europa Centrale ed Orientale, in America, in Brasile. Abbiamo intenzione di occupare tutto il mondo con la nostra attività”.

 

Ma, per adesso, è per le strade di Parigi che un nuovo motto echeggia nell'aria, usurpando l'eco di un ultracentenario grido di battaglia: “nudité, lutte, liberté” recitano le Robespierre ucraine contro l'ancien régime del Re Maschio, pronte a immolare i loro seni sulla forca di una nuova rivoluzione sessuale.


Aggiungi commento