"Torture raccapriccianti, incarcerazioni e rapimenti": sono queste le parole che, nell'ultimo periodo, vengono pronunciate riferendosi alle decine di migliaia di bambini e adolescenti traumatizzati dalle devastanti esperienze che il conflitto siriano ha riservato loro negli ultimi 18 mesi.
L'incubo della guerra in Siria raccontato dai più vulnerabili, i bambini. Le loro testimonianze sono alla base di un report di 'Save the Children', "Atrocità taciute", presentato all'Assemblea dell'Onu. ''Corpi di morti e feriti erano sparsi a terra ovunque, c'erano pezzi di cadaveri uno sull'altro e i cani hanno mangiato i resti per due giorni dopo il massacro'' racconta Hassan, 14 anni, fuggito dalla guerra e rifugiatosi presso il campo di Za'atari, in Giordania.
''Hanno usato di tutto per colpirci e ferirci'' dice Nur, una bimba di 9 anni mentre Khalid, 15 anni, aggiunge: ''Mi hanno appeso al soffitto per i polsi e poi hanno iniziato a colpirmi''. Sono centinaia i bambini costretti a condividere un medesimo scenario di vita: l'abbandono delle loro case, i campi rifugiati dei paesi confinanti con la Siria, la paura.
In molti raccontano di essere stati vittime di attacchi brutali, di aver assistito alla morte di genitori, fratelli e sorelle, di altri bambini come loro, di aver assistito o subito torture di ogni tipo. “Si stanno commettendo atti di violenza orribili sui bambini in Siria. Un’assistenza adeguata potrà aiutarli a superare lo shock subito, ma questi crimini devono essere raccontati e documentati perché chi ne è responsabile possa essere chiamato a risponderne” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
L’Organizzazione sta lavorando nei paesi confinanti con la Siria, ha allestito 25 spazi dedicati ai bambini in Giordania e 17 in Libano. Distribuiti in diversi campi profughi e comunità che ospitano i rifugiati, gli 'Spazi a Misura di Bambino' sono frequentati quotidianamente da migliaia di piccoli che lì possono svolgere, in un luogo sicuro e con il supporto di personale specializzato, attività individuali e di gruppo psico-sociali e ludico-educative che li aiutano a superare il trauma subito e a riprendere le loro vite.
Save the Children ha inoltre promosso programmi educativi estivi e programmi per l'inserimento del maggior numero possibile di bambini rifugiati nelle attività scolastiche locali del Libano e della Giordania, con la risistemazione e l'adeguamento in alcuni casi delle strutture scolastiche esistenti, la fornitura di materiali scolastici e di borse di studio.
Intanto l’organizzazione internazionale indipendente per la difesa dei diritti dei bambini ha lanciato oggi una petizione internazionale rivolta all’ONU affinchè venga riservata la massima attenzione ai crimini perpetrati nei confronti dei bambini in Siria.
“Che ogni bambino affamato sia nutrito, ogni bambino malato sia curato, ad ogni orfano, bambino di strada o ai margini della società sia data protezione e supporto" ha dichiarato una volta Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children. Era il 1919.
Dafne As
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