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23/12/24 ore

Manovra del popolo, “abolire la povertà” e ridurre tutti in miseria



“Buona notte a tutti. Domani ci sveglieremo in una nuova Italia!”. Con l'enfasi delle migliori occasioni, Luigi Di Maio salutava ieri il mondo social per la vittoria contro i burocrati del ministero dell'Economia che ha dato il via libera alla “manovra del popolo”. Dopodiché questa mattina la “nuova Italia” si è svegliata intanto con un buongiorno niente male dai mercati: spread a 280, Borsa valori a picco, tassi di interesse sopra il 3%.

 

Potrebbe, questa, essere la solita reazione emotiva, prevedibile, che nei prossimi giorni rientrerà. Oppure si tratta solo dell'assaggio di un piatto ben più indigesto. Tutto dipende - al di là del 2,4% di deficit in rapporto al pil – dalla fiducia che un debitore cronico e incallito susciterà ancora in chi gli presta i denari, dopo una manovra di stampo prettamente assistenziale e in deficit, come nelle migliori tradizioni italiche da prima repubblica.

 

"I mercati se ne faranno una ragione" - dice spavaldo Matteo Salvini. E forse se la faranno anche i bot e btp people, come i detentori di azioni e quote di fondi, che guardono con preoccupazione ai propri risparmi che si assottigliano.

 

Se ne faranno una ragione anche le generazioni future, su cui ricadrà il pensionamento anticipato annunciato per migliaia di nuovi vecchi di oggi.

 

Se ne faranno una ragione le imprese italiane e gli investitori internazionali, che vedranno risolto l'ultimo dubbio che li tratteneva improvvidamente ancora in Italia.

 

Se ne faranno una ragione coloro che pagano le tasse, decidendo magari di non pagarle più in attesa del prossimo condono...

 

Se ne faranno un giorno una ragione per ricredersi gli elettori che ce li hanno messi lì, su quel bancolcino di Palazzo Chigi ad esultare irresponsabilmente. Ma per questo ci vorrà più tempo. E allora potrebbe essere troppo tardi: se la legge di bilancio che doveva “abolire la povertà”, avrà già ridotto tutti, o quasi, in miseria. (A.M.)

 

 


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