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22/11/24 ore

Tsunami Renzi e l’Orrore statistico: l’ennesima Caporetto dei sondaggi elettorali


  • Antonio Marulo

Come lui nessuno mai, o quasi. Solo la Dc di Fanfani nel 1958 raggiunse quota 40. Renzi ci arriva contro ogni pronostico della vigilia. Si attendeva infatti  lo tsunami Grillo, è arrivata l’onda anomala ed enorme del Pd; con buona pace dei sondaggisti, ancora una volta gabbati dall’italiano medio.

 

Un anno fa era stato sottostimato il successo dei 5 stelle, questa volta è stato sovrastimato. Qualcuno dice che l’orrore statico sia il frutto dell’effetto paura che ha indotto molti a “turarsi il naso”, dando fiducia a Renzi secondo la logica del male minore; o forse il gusto di non dire la verità degli italiani ha spiazzato i maestri dell’intervallo di confidenza, perché il voto è sacro e segreto.

 

Di palese invece c’è oggi l’inattendibilità delle rivelazioni statistiche, divenute nel tempo pane quotidiano, che dopo il voto sa di muffa. C’è chi come Enrico Mentana ne serve da tempo una porzione a settimana, propinando improbabili intenzioni di voto al Tg di la7… Ma in genere, tutti i talk Tv e ogni canale televisivo hanno l'oracolo di riferimento, mentre i politici stabilmente consultano e ordinano indagini di mercato, per sondare gli umori del paese sui diversi temi in discussione.

 

Si tratta di un mercato florido, quello della statistica elettorale, che nonostante i continui flop, dopo le polemiche post voto ormai ricorrenti, riesce sempre a trovare nuovo vigore. Un po’ come per i maghi e gli oroscopari, nessuno crede più al sondaggio, ma tutti gli danno una sbirciatina.

 

Stavolta, però, l’abbaglio è stato davvero grosso.


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