Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

20/09/24 ore

L’effetto Salvini


  • Luigi O. Rintallo

Molti si meravigliano di come Matteo Salvini cresca in termini di consenso esprimendo nei suoi plurimi interventi televisivi concetti per lo più banali, proponendo soluzioni impraticabili e denunciando situazioni che poco aderiscono ai dati della realtà. Costoro traducono poi la meraviglia in deplorazione per la credulità di tanti e per la manipolazione indotta da un sistema mediatico avido più di show che non di informazione. Tuttavia, trascurano un dato importante: a dare una mano a Salvini sono proprio i suoi dichiarati oppositori, a cominciare dal governo in carica, che emana provvedimenti utili a fornirgli il carburante necessario ad alimentare la sua macchina polemica.

 

È il caso, forse, di essere didascalici e fare qualche esempio. La percentuale degli atti criminosi commessi in Italia è all’incirca nella media di quella di altri Paesi, anzi forse qualcosa in meno. Ma chi è persuaso che sia di molto superiore non è però un visionario o un allarmista: semplicemente fa i conti con la diffusa impunibilità di furti e scippi, che costituisce la regola nelle città italiane. Una situazione che non deriva soltanto dall’inefficienza dei controlli, ma anche dalle normative adottate.

 

Basti pensare alla depenalizzazione varata qualche mese fa, che ha assunto come unico criterio la tipologia della pena comminata e non – ad esempio – il crimine commesso. Tale scelta ha fatto sì che molti reati contro la persona (dalle lesioni alle aggressioni) siano finiti nel calderone della sostanziale impunibilità e sappiamo bene, invece, come essi siano percepiti come i più temibili da gran parte della popolazione.

 

Uno scippatore impunito si moltiplica per due, tre e anche infinite volte. Se poi si considera che questo tipo di azioni è prerogativa di quella porzione di “gente di strada” che popola per l’appunto le vie cittadine, diventa comprensibile anche l’altra percezione “deformata” che amplifica oltre misura il numero dei cosiddetti clandestini laddove invece essi sono in misura nettamente inferiore ad altre nazioni europee. Queste ultime, però, ne riducono l’impatto evitando lo straripare di comportamenti irregolari se non altro nei quartieri del centro delle città.

 

Basta una foto “scandalosa” riprodotta infinite volte sulla rete per determinare l’effetto distorcente e, se a questo uniamo, il pensionato bloccato per mesi dalla rottura di un femore causata dal secondo scippo ad opera dello stesso malvivente, ecco che il rifornimento di munizioni a Salvini è servito su un piatto d’argento.

 

 


Aggiungi commento