Allorquando il vecchio volpone democristiano Pierferdinando Casini – sollecitato in proposito come autorevole appartenente - le ha contestato la partecipazioni di diritto alla cosiddetta Casta (in quota giornalisti), la conduttrice di Otto e mezzo si è mostrata alle telecamere piuttosto sorpresa. Chi, io, Lilli Gruber? Ma figuriamoci, sembrava dire con un’espressione finto-ironica, mal celando il suo disappunto per la presunta corbelleria appena sentita nel corso della puntata del 21 novembre su La7.
Eppure il cursus honorum della rampante altoatesina non lascerebbe spazio a fraintendimenti…
Brava e capace, non c’è che dire, il primo mezzobusto in tralice del Tg nazionali si fece largo in tempi non sospetti scalando le posizioni del Tg2 socialista-craxiano.
E sappiamo, meriti e talento a parte, l’andazzo in Rai in una certa partitocratica e lottizzata stagione.
Brava e capace, non c’è che dire, più in là con gli anni, la brava giornalista lasciò la Rai dell’era Berlusconi (pare per la carenza di libertà d’informazione, sic!), e si buttò in politica, diventando parlamentare europea della Margherita a furor di popolo con un mare di preferenze.
E sappiamo le modalità di reclutamento dei candidati “vip”, in una certa stagione partitocratica.
Brava e capace, non c’è che dire, dopo una iniziale riluttanza, Lilly la rossa prese poi parte al Comitato promotore 14 ottobre del Partito Democratico e divenne membro della Commissione per l'Etica, nominata dall'Assemblea Costituente Nazionale.
E sappiamo i criteri con i quali fu scelta e si formò la classe dirigente del Partito veltroniano, in una certa stagione post-partitocratica.
Brava e capace, non c’è che dire, a pochi mesi dalla fine della legislature europea, l’Onorevole - di cui si fatica a scorgere la bontà dell’opera a Strasburgo e Bruxelles - si dimise dalla carica di deputata, per riprendere il posto che le spettava per grazia ricevuta come telegiornalista a 'Otto e mezzo'.
E sappiamo i criteri con cui si sono scelti i conduttori dei talk Tv politici, in una certa stagione tardo e post-berlusconiana.
Brava e capace, non c’è che dire, da qualche anno Lilly Gruber è un’inamovibile della Tv e tiene tuttora compagnia col suo salottino politico i reduci dal telegiornale dell’altro immacolato di regime, al secolo Chicco Mentana.
E sappiamo quali sono i criteri con cui si mantiene ben salda la poltrona, in spregio all’indice i d’ascolto, in una certa stagione neo-populista.
Brava e capace, non c’è che dire, Lilly Gruber a tempo perso scrive libri trainati dall’esposizione mediatica e partecipa alle riunioni ristrette e riservate del Gruppo Bilderberg.
E non sappiamo, ma immaginiamo, come si prenda parte a cotanto prestigioso, esclusivo e segreto consesso. Ma non parliamo di establishment, eh. Per carità di Casta…!
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