Il Capo del nostro Governo Gentiloni ha incontrato il Presidente russo Vladimir Putin a Soci, il noto centro invernale e balneare sul mar Nero presso il confine con la Georgia, e l’incontro è stato di grande rilievo, perché si è parlato del rientro della Russia nel G7, cioè il ritorno al G8 (cioè in breve di un Putin tornato…buono come nei primi anni del suo mandato), oltre che della situazione libica e dei rapporti diretti fra i due paesi.
Sono stati firmati importanti accordi che riguardano l’ENI e la Rosneft (l’azienda russa del petrolio), altre imprese del settore e anche L’ANAS, l’azienda italiana delle strade, che gestirà un tratto dell’autostrada Mosca-Rostov (importante città del Donbass…); sulla Libia Putin sostiene il gen. Haftar, insediato a Bengasi e amico dell’Egitto, e quanto al G7 Gentiloni ha detto che l’Italia conferma la sua posizione di non rinnovo automatico delle sanzioni e Putin ha detto che” il messaggio che ha dato a Gentiloni per il G7 “resta segreto”. Aria di mistero…buffo?
Le previsioni fatte più volte su Agenzia Radicale in merito agli sviluppi dei rapporti Russia /Europa, previsioni del resto molto facili (quasi delle ovvietà) restano confermate: Putin utilizza abilmente i rapporti bilaterali con i singoli paesi dell’ Unione e nessuno potrebbe dar torto a Gentiloni per aver fatto qualche buon affare per l’Italia, ultimo tra i partner europei nella ripresa economica, esposta al rischio di trovarsi da sola a gestire il flusso dei profughi e migranti dal sud del Mediterraneo e ai pericoli rappresentati da un debito pubblico abnorme…
Ma certo Putin a Soci l’altro ieri ha aggiunto qualche altro aggeggio nella sua stanza dei rubinetti…
Le capacità negoziali dell’Italia sul piano internazionale sono quelle che sono e sicuramente gli accordi conclusi a Soci presentano l’aspetto negativo di creare dei vincoli durevoli tra i due contraenti, mentre è chiaro che tra Russia ed Europa restano rilevanti partite aperte…che sembrano affidate ai tempi lunghi.
E Putin, ovviamente, sembra non abbia trovato niente da ridire, perché l’attuale sembra il momento di presentarsi con il sorriso sulle labbra.
Mentre l’Europa deve pur decidersi ad attrezzarsi per far fronte alla Brexit, a un Trump che accentua la volontà americana di farsi i fatti suoi, (già ampiamente messa in atto da Obama), a un Putin che pratica allegramente il divide et impera…
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