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23/11/24 ore

Trump, l’Iran e il nostro governo


  • Silvio Pergameno

Più volte su questa Agenzia si è accennato al fatto che la politica ”sovranista” rappresenta un aggravamento della debolezza dei paesi dell’Unione Europea sul piano internazionale, e quindi dei singoli paesi dell’Unione, più facilmente vittime di iniziative esterne  volte a rallentare ulteriormente il processo di unificazione del continente  più di quanto lento e incerto già lo sia di per se stesso. Si prevedeva che la Russia di Vladimir Putin avrebbe profittato delle possibilità offerte da un paese che rivendicava un suo ruolo, per farne una sorta di cavallo di Troia…   

 

Nei giorni delle mid term negli Stati Uniti viceversa è stato il Presidente Trump, che dalla consultazione di martedi non è risultato sconfitto, a dare un primo segnale: Trump è scontento con l’Iran (che aveva fatto pace con Obama) e allora è intervenuto per colpire Teheran nelle esportazioni di greggio: nessuno deve comprare petrolio a Teheran…peraltro con alcune eccezioni, come la Cina, l’India e - guarda un pò… - l’Italia.

 

Come mai? In quale strategia rientra l’Italia? Dobbiamo inorgoglirci, stiamo forse entrando nel novero delle nuove grandi potenze? Non pare, ma l’Italia può essere adoperata da tutti coloro ai quali questa povera Europa, pur debole e periclitante, ciò nonostante pare dia comunque fastidio (l’euro è comunque una moneta forte), e dà fastidio soprattutto a Trump e a Putin. In vista delle elezioni europee quindi meglio dare una mano ai sovranisti di casa nostra che, proprio in questi giorni, sono molto esposti sui problemi finanziari.

 

E a Bruxelles (riunioni dell’Eurogruppo – ministri finanziari dei paesi dell’euro - e dell’Ecofin – paesi di tutta l’Unione) dove proprio di questo si è discusso, non hanno beccato nemmeno un voto a sostegno della loro manovra e nemmeno un’astensione (tanto per dire: gli altri sovranisti in giro per l’Europa si sono comportati da ….sovranisti).

 

I paesi europei si son trovati tutti d’accordo contro il premier Conte (che, come ricorderemo, appena nominato è corso da Trump) e contro Salvini (che vuol subito togliere le sanzioni che gravano sulla Russia per via della vicenda della Crimea nel 2014) e Trump ha voluto fare una mossa in favore di chi lotta contro questa povera Europa, proprio anche per far vedere che lui è più bravo di Putin.

 

 


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