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22/11/24 ore

Liberazione, Prima Repubblica, Seconda Repubblica...


  • Silvio Pergameno

L’anniversario della Liberazione – nel ricordo degli eventi della Resistenza che segnarono la ripresa di una lotta diffusa per la riconquista delle nostre libertà – appare anche il momento opportuno per una migliore riflessione sul malessere ingravescente che affligge la Repubblica, ormai da tempo all’ordine del giorno, ma sostanzialmente interpretato al livello della necessità di riforme del sistema elettorale.

 

Nuove leggi elettorali, passaggio dal proporzionale al maggioritario e poi ritorno al proporzionale… una sorta di via vai di incertezze, che in buona sostanza palesa l’incapacità di affrontare problemi più profondi, che quindi continuano a rimanere irrisolti.   

 

Dalla Liberazione sono passati quasi tre quarti di secolo: l’Italia ha avuto un colpo d’ala nel secondo dopoguerra con un tempo di vivacità politica, di ricostruzione economica e di sensibilità europea, ma la prospettiva di crescita di una democrazia dinamica, aperta al futuro, ricca di dibattito non ha avuto la possibilità di un decollo perché frenata dalla spinta consociativa che animava le principali correnti politiche.

 

La concezione frontista della sinistra di marxista coniugata con il dialogo con in cattolici -  ispirato dal Partito Comunista guidato da Palmiro Togliatti – ne costituiva il fondamento teorico, sostenuto nel culto dell’unità nell’antifascismo. Un antifascismo che non era più un problema politico reale. I rischi di un degrado della rinnovata democrazia stavano invece nel fatale evolvere della condizione politica del paese in un regime partitocratico di prassi spartitorie.

  

Il “Sessantotto”, gli anni del “terrore”, le “ lotte per i diritti civili” degli anni settanta hanno poi innestato un dibattito politico-giuridico sull’esigenza di unaGrande Riforma della costituzione, un dibattito sfociato in una Commissione parlamentare, che produsse soltanto un testo privo di ogni possibilità di attuazione, in quanto consegnata a quelle stesse forze politiche che nutrivano in seno l’avversario da battere. Norberto Bobbio ne era ben convinto…

 

E il seguito è stato quel pis aller che arriva drammaticamente a un oggi, del quale le forze dell’attuale maggioranza di governo sono senza dubbio l’espressione, ma con tutte le incognite che presenta e alle quali appare difficile per il paese trovare in sé le auspicabili risposte.

 

 


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