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22/11/24 ore

Unione Europea, le assurde sovranità


  • Silvio Pergameno

Grande prova negativa delle cosiddette istituzioni europee nella giornata di ieri, quando i capi dei singoli governicchi non hanno raggiunto un accordo sul bilancio dell’Unione, cosa che non desta alcuna meraviglia, d’altra parte, in quanto si tratta dei rappresentanti dei singoli paesi, detentori ciascuno dei modesti poteri che gli competono nell’ambito dei modesti orizzonti in cui è confinato.

 

Nordisti e sudisti, virtuosi e scialacquatori, taccagni e prodighi… e diversi paesi sotto elezioni: succede così, come nelle famiglie, che le difficoltà (che oggi sono tante) fanno esplodere i litigi. Un’ennesima prova di inconcludenza, senza nessuna attenzione alla realtà del continente, stretto tra una crisi economica dalla quale non riesce a uscire (logicamente, del resto, perché non esiste un luogo politico dove l’angolo visuale sia quello dove si avvistino le giuste prospettive) e senza nessun attenzione nemmeno a un dato tutt’alto che trascurabile, anche sotto il profilo delle indicazioni che fornisce.

 

Le misure prese dalla Banca Centrale Europea, infatti, sembra abbiano tranquillizzato un po’ i mercati nei confronti dei paesi europei, tanto è vero che, ad esempio, lo spread fra bond italiani e tedeschi – un indice senza dubbio significativo - è calato di un 10% negli ultimi giorni; la BCE ha infatti fornito delle assicurazioni sulla difesa delle finanze degli stati, mentre la prospettiva di un’unione bancaria e finanziaria con una vigilanza europea è ulteriore elemento favorevole.

 

Il messaggio è chiaro: l’ingombrante presenza degli stati impedisce all’Europa di affrontare la crisi con strumenti adeguati, mentre, invece, dove esistono istituti di livello continentale, dotati di sia pur modesti poteri propri e indipendenti dalle vacue rissosità tra stati o tra partiti, viene dimostrato che concreti risultati sono possibili.


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