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29/04/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Draghi vs Shäuble, una questione di punti di vista

Polemica a distanza e condotta in forma indiretta, ma non per questo meno puntuale, fra il Presidente della Banca Centrale Europea e il Ministro delle Finanze della Germania. di Silvio Pergameno

Una proposta per l’Ucraina

“Concedere l’ingresso senza visto alla maggior parte degli ucraini”. Questo l’Europa dovrebbe fare dopo la firma dell’accordo di associazione per aiutare l’Ucraina a diventare uno stato in grado di esercitare le sue funzioni, con lo scopo di far prevalere la visione europea dell’ordine liberale sulla ricetta conservatrice e nazionalista del disordine permanente di Vladimir Putin (oltre a darle una mano nell’immediato per resistere alle pressioni di Mosca). di Silvio Pergameno

I timori di Mario Draghi

Le misure di politica monetaria espansiva che Mario Draghi viene via via operando, traggono origine dalla constatazione del fatto che i segni di ripresa economica in Europa sono molto fragili e periclitanti, al punto che la stessa locomotiva tedesca sembra inizi a dare segni di stanchezza e si stia addirittura fermando. Il Presidente della Banca Centrale Europea ne ha parlato davanti dal Comitato per gli affari economici e monetari dell’Europarlamento. di Silvio Pergameno

Matteo Renzi e Manuel Valls, Italia e Francia: anologie nelle differenze

E’ possibile istituire un parallelo o almeno delineare delle affinità tra Italia e Francia di fronte alla profonde inquietudini connesse con la pesantissima crisi economica dalla quale l’Europa nel suo complesso comincia a dare segni di ripresa, mentre due dei principali membri dell’Unione – il nostro, per l’appunto, e la confinante sorella latina – continuano a dibattersi in grumi di ostacoli, dai quali appare sempre assai complessa la possibilità di riuscire a liberarsi? E poi perché proprio Italia e Francia? di Silvio Pergameno

In Europa le parole di Renzi non bastano

La riunione dei Ministri economici europei della scorsa settimana non è apparsa sensibile al canto delle sirene di Matteo Renzi, soprattutto perché sembra che i partner nell’Unione, che fino a poco fa si accontentavano dei programmi proposti dai nostri governi (a cominciare dai tempi di Berlusconi), si siano resi conto del fatto che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio e quindi prima di dare segnali di via libera occorrerà attendere che le misure annunciate dal governo si siano effettivamente concretizzate e, soprattutto, abbiano prodotto effetti verificabili. di Silvio Pergameno 

Commissione europea, uno schema intricato di gerarchie

La morsa della crisi economica e le crescenti tensioni a livello internazionale (dall'Isis all'Ucraina) non lasciano spazio a tentennamenti, eppure l'Unione Europea non pare voler stringere i lunghi (fisiologici) tempi della politica, finendo con l'avvalorare le tesi euroscettiche sull'inefficienza e sulla lontananza delle proprie istituzioni. di Ermes Antonucci

Archivio notizie di Agenzia Radicale

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Anno 46° Speciale Febbraio 2023

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Aiutiamoli a casa loro? Lo stiamo già facendo ma male.

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