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24/12/24 ore

Caso Shalabayeva, Bonino seppe a frittata fatta



"Il 2 giugno, durante la Festa della Repubblica, dissi ad Alfano di seguire il caso Kazakistan di persona". In due colloqui con Repubblica e Messaggero, il ministro degli Esteri Emma Bonino racconta di aver informato il ministro dell'Interno e il premier Enrico Letta della vicenda Shalabayeva una volta venutane a conoscenza, il 31 maggio, quando la donna era già in Kazakistan.

 

"Sono ben consapevole della gravità di questa vicenda e della pessima figura fatta dall'Italia, e non a caso dalla notte del 31 maggio, da quando ne sono venuta a conoscenza, quasi non mi sono occupata d'altro. Tutto quello che posso fare io lo farò. Qualcuno dovrà pagare, dovrà dire davanti all'opinione pubblica: si sono stato io", afferma Bonino, che spiega di non aver pensato alle dimissioni: "Quando ho saputo di questa storia quella poveretta era già in Kazakistan, non sarebbe servito a nulla un gesto politico di quel tipo".

 

La Farnesina, assicura il ministro, "ha fatto tutto quel che poteva fare. La signora Shalabayeva è stata ricevuta al consolato di Almati e continuiamo a seguire la cosa con vari incontri con gli avvocati della signora".

 

Bonino si dice "convinta che, a livello politico, i ministri non fossero informati, il che è ancora peggio per certi aspetti. Non c'è traccia di un coinvolgimento del livello 'politico' in questa storia. Evidentemente - osserva - la pressione da parte del Kazakhstan è stata fortissima, ma si è scaricata ai livelli più bassi. Può darsi che abbiano approfittato del vuoto di potere al vertice degli apparati prima del 31 maggio". (fonte Ansa)


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