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23/11/24 ore

Caso Ablyazov, Bonino: punti oscuri ancora da chiarire



“Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal 1° giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che era tutto regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora (Shalabayeva, ndr)”.

 

La ministra degli Esteri, Emma Bonino, si sofferma ancora una volta sullo spinoso caso Ablyazov, ribadendo davanti ai giornalisti la convizione che “ci siano punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire”, soprattutto in merito a presunte violazioni dei diritti umani causate dall'allontanamento delle due kazake.

 

La scorsa settimana il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha superato il voto di sfiducia presentato in Parlamento dalle opposizioni e il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha confermato di non esser stato informato sulla vicenda dell'espulsione: quest'ultima è stata revocata dal governo italiano che ha spiegato che il provvedimento era formalmente corretto ma non erano state avvisate le autorità politiche.

 

La prossima mossa, spiega la titolare della Farnesina, potrebbe essere quella dell'allontanamento dell'ambasciatore kazaco dell'Italia, nonostante la prima preoccupazione sia quella di “non indebolire per reazione la nostra presenza ad Astana: non vorrei – puntualizza Bonino – che venissimo dichiarati persona non grata noi, per reazione, e lasciati con una presenza più indebolita nell'avvicinarsi del generale agosto”.

 

“Certo è indubbio – ha concluso la titolare degli Esteri a margine del Consiglio europeo – che l'attuale ambasciatore kazaco, in vacanza dopo gli avvenimenti, non sarà più una persona molto utile nemmeno per i kazaki. Credo che non lo riceverà nessuno”.


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