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12/10/24 ore

Per un Azawad libero dal Mali


  • Anna Mahjar-Barducci

L' Azawad è un territorio dichiarato indipendente dal Mali lo scorso 6 Aprile 2012 da parte del gruppo laico, Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA).

L’Associazione Arabi Democratici Liberali sostiene l’indipendenza di questa regione e la lotta per l’auto-determinazione del popolo dell’Azawad. L’MNLA è un movimento a maggioranza Touareg, ma tra i suoi militanti ci sono anche arabi e songhai (popolazione che, come i Tuareg, vive in Azawad).Qui di seguito, l’Ass. Arabi Democratici Liberali propone un rapporto sulla situazione in Azawad e sui principali attori di questo conflitto in Africa. 

 

I punti analizzati sono:

 

1) Spiegare la situazione in Azawad, che è stata trattata dai media internazionali in modo molto confuso.

 

2) Analizzare i principali elementi coinvolti - geografici, sociali, politici e religiosi, sia locali sia regionali - anche per dare ragione degli eventi passati e di quello che possiamo aspettarci nel futuro.

 

3) Provare ad analizzare che cosa questo sviluppo in Africa significa per l’Occidente.

 


 

CHE COSA STA ACCADENDO IN AZAWAD?

 

Il 6 aprile, 2012 nel cuore del Sahara è nato un nuovo Stato. Un movimento fino allora sconosciuto, chiamato MNLA, ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza dal Mali, grazie a due opportunità storiche.

 

Una è venuta dall'est, dalla Libia: Gheddafi combattendo disperatamente per la propria sopravvivenza, aveva offerto armi ai Tuareg, sperando che combattessero al suo fianco come mercenari. Va comunque ricordato che c'erano anche Tuareg - che non erano mercenari – che erano stati integrati nell'esercito libico tra gli anni '60 e '80. I Tuareg, però, non hanno combattuto per Gheddafi durante la rivoluzione libica, ma hanno invece preso le armi libiche e sono ritornati in Azawad per acquisire il controllo sul proprio territorio, preferendo morire per la loro terra piuttosto che per Gheddafi.

 

L'altra opportunità storica è arrivata dal sud, dal Mali: il 21 marzo un colpo di stato ha scosso il Mali, creando un vuoto di potere nel paese. Il MNLA, quel movimento sconosciuto, ha quindi approfittato del momento e il 6 aprile ha dichiarato l'indipendenza. Da quel giorno, MNLA sta cercando di mantenere l’indipendenza dell’area. Come spiegheremo più avanti, la resistenza del MNLA è sia interna, sia esterna e il futuro del nuovo Stato è molto incerto.

 

I nemici principali di MNLA sono due paesi e quattro gruppi terroristici, ma come vedrete MNLA non è totalmente privo di risorse che gli consentano di sopravvivere.

 

LA GEOGRAFIA DELLA REGIONE

 

 

L’Azawad è una regione desertica più grande della Francia, che comprende circa il 60% del territorio del Mali. A dispetto delle dimensioni dell'area, la popolazione è solo di circa 1 milione e mezzo di abitanti, divisa in molti gruppi etnici, principalmente: Tuareg (la maggioranza), Songhai (il governo di Mali dice che questi sono la maggioranza), Mori/Arabi e Fulani.

I confini dell’Azawad sono:

- a nord-est, Algeria

- a est, Niger

- a sud, Burkina Faso e Mali

- a ovest, Mauritania

 

L’Azawad è diviso in tre regioni:

- regione di Gao (con capitale la città di Gao)

- regione di Timbuktu (con capitale la città di Timbuktu )

- La regione di Kidal (con capitale la città di Kidal )

 

CHE COSA E' ACCADUTO?

 

Prima di tutto, è importante rilevare che questa non è la prima ribellione Tuareg in Mali. Ci sono state ribellioni nel 1963 negli anni ’90 e ancora nel 2006. Per quanto riguarda il MNLA, questo definisce come un movimento democratico e laico. Il MNLA ha cominciato a pianificare questa nuova ribellione in ottobre 2011, e ha sferrato il suo primo attacco la mattina del 17 gennaio 2012, nella città di Menaka nel nord-est di Mali. Quattro mesi dopo ha dichiarato l’indipendenza dopo aver conquistato tutto il territorio Azawad.

 

Il movimento, formato prevalentemente da Tuareg, ha assorbito nella propria sfera politica giovani attivisti dal Movimento Nazionale per Azawad (MNA). Il MNA è stato fondato nel 2010 dalla gioventù dell’Azawad per denunciare il malgoverno di Mali nella propria regione settentrionale che era basato, secondo quanto riferito, da alleanze con le elite politiche locali corrotte e da attività criminose di affari con Al-Qaeda nel Maghreb Islamico.

 

PERCHE' IL MNLA VUOLE L'INDIPENDENZA DAL MALI?

 

Il Mali è diventato indipendente dalla Francia nel 1960 e i suoi confini sono una conseguenza del colonialismo. La regione dell’Azawad fu annessa al Mali dalla Francia, sebbene la sua popolazione fosse molto differente da quella del Mali (simile al caso del nord e del sud Sudan). Fin da quando divenne indipendente dalla Francia, il governo centrale del Mali non ha fatto investimenti nello sviluppo di Azawad. Per esempio, non ci sono stati investimenti nelle aree molto colpite da siccità e non sono state nemmeno costruite strutture sanitarie o altre infrastrutture.

 

CHI SONO I TUAREG?

 

Come abbiamo ricordato prima, il MNLA è principalmente un movimento tuareg. I Tuareg sono una popolazione berbera (essi si autodefiniscono Imazighen, Il popolo libero). I Berberi vivono in Marocco, Algeria, Tunisia, Mauritania, Niger e Azawad. Sono popolazioni indigene del Nord Africa, che hanno vissuto in quelle terre da prima delle invasioni arabe del VII secolo.

 

I Tuareg sono musulmani che praticano una forma moderato-mistica di Islam. Non seguono una stretta interpretazione dell’Islam, perché desiderano preservare la loro identità e cultura berbere e temono l’Islamismo, perché esso potrebbe essere usato per “arabizzare” le loro società. La popolazione berbera nel nord dell’Africa e nella Diaspora (solo in Francia ci sono almeno due milioni di berberi) sostiene l’MNLA e la sua lotta per l’indipendenza. Sente che, dopo anni di oppressione sotto il colonialismo e sotto il regime arabo e quello africano, il popolo berbero deve avere il suo stato dove può essere libero. Il MNLA comunque sottolinea che la propria lotta è per tutti gli Azawadi e non solo per i tuareg.

 

QUALI SONO I NEMICI DEL MNLA?

 

Dopo la dichiarazione d’indipendenza del 6 aprile, l’MNLA ha scoperto di essere circondato da molti nemici. I gruppi jihadisti che si oppongono al laico MNLA sono:

- Al-Qaeda nel Magreb Islamico (AQIM)

- Il Movimento Monoteista per la Jihad in Africa Occidentale (MUJAO; in arabo, “Jamat Tawid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya”)

- Ansar Dine

- Il gruppo nigeriano Boko Haram

 

I paesi che si oppongono di più al MNLA sono:

- Mali

- Algeria

 

Fin dall’inizio della ribellione, uno dei principali problemi dell’MNLA, escluso il Mali, è stato Ansar Dine: un movimento islamico, formato principalmente di tuareg. Il suo leader è Iyadh Ag Ghaly, leader carismatico divenuto un estremista negli anni ’90, dopo essere stato attratto dagl’insegnamenti di predicatori pachistani dell’organizzazione Tablighi Jama’at, presente in Kidal tra la fine degli anni ‘90 e i principi del 2000.

 

Iyadh è un carattere complicato, guidato da una combinazione d’islamismo e d’interessi personali. Negli anni ’90 e nel 2006 era uno dei leader dei tuareg insorti, ma dopo poco mise da parte le domande del proprio popolo e fece un accordo col Mali che era vantaggioso per lui. Nel 2007, aveva prestato servizio come membro dello staff diplomatico del Mali in Arabia Saudita. Bruscamente nello stesso periodo si era anche collegato con il Gruppo Salafita per la Chiamata e il Combattimento (GSPC), che più tardi divenne AQIM.

 

Comunque, quando si formò l’MNLA, Iyadh fu in un primo tempo spedito come uomo del Mali inviato a negoziare col MNLA, prima che iniziasse la ribellione. Dopo, poiché l’MNLA non aveva intenzione di rinunciare all’indipendenza, provò a diventare uno dei suoi leader. Combatté anche in due battaglie con l’MNLA contro l’esercito del Mali. L’MNLA, però, lo respinse dal momento che non condivideva il suo desiderio di imporre la legge della sharia in Azawad e non si fidava di lui.

 

Nello stesso periodo Iyadh provò anche a essere eletto come successore del capo della sua tribù, l’importante tribù Ifoghas, ma fu nuovamente sconfitto. Frustrato, decise di formare Ansar Dine a marzo 2012. Il suo scopo non era di rendere Azawad indipendente, ma di prendersi una rivincita su MNLA, trovare un ruolo per se stesso e concludere col Mali un affare vantaggioso per se stesso. Dopo la sua formazione, Ansar Dine divenne il primo oppositore dell’MNLA in Azawad, e pertanto divenne anche il punto di riferimento per tutte le forze che cercavano di prevenire la divisione del Mali e di sbaragliare l’MNLA.

 

L’MNLA dichiarò di essere nemico dei gruppi jihadisti e dei narcotrafficanti. Perciò poco dopo essersi formata Ansar Dine, AQIM e MUJAO – che erano presenti nella regione anche prima della ribellione del MNLA – hanno unito le loro forze a Iyadh e alla sua organizzazione.

 

AQIM ha bisogno di Iyadh per tre motivi:

- Primo perché essendo questo Tuareg, AQIM sperava di usarlo per avere legittimazione presso la popolazione Tuareg locale.

- Secondo perché, dal momento che lui è un Tuareg sa come combattere fra le dune di Azawad.

- Terzo perché AQIM pensava che in quanto Tuareg avrebbe potuto aiutarlo nella negoziazione con MNLA e avrebbe manipolato questo movimento. Verso la metà di maggio di quest'anno il segretario generale dell' MNLA, Bilal Ag Cherif, che proviene dalla stessa tribù di Iyadh, ha provato a fare un accordo con Ansar Dine.

 

Il MNLA si trovava in difficoltà finanziarie gravi e Bilal credeva che se il MNLA avesse fatto un accordo con Ansar Dine, avrebbe potuto risolvere i suoi problemi finanziari e fermare la lotta tra i due gruppi mentre in qualche modo avrebbe mantenuto lo status quo.

 

MNLA e Ansar Dine hanno firmato un promemoria preliminare di comprensione, ma non è mai raggiunto un accordo finale. Iyadh insisteva ad applicare la Sharia in Azawad e i membri di MNLA si sono opposti a Bilal, chiedendogli di fermare i negoziati. Quello che Bilal non aveva tenuto in considerazione è che Ansar Dine non agisce indipendentemente. Infatti, agli inizi si credeva che Ansar Dine fosse manipolato dal Mali.

 

Dopo essere stato sconfitto dall'MNLA, il Mali presumibilmente sperava di poter combattere questo gruppo con l'aiuto di Ansar Dine. Una volta smantellato il MNLA, il Mali sarebbe stato capace di negoziare con Iyadh riguardo al re-inglobamento di Azawad nel Mali. Nelle ultime settimane comunque sono aumentate segnalazioni che Ansar Dine si è avvicinato a AQIM. Ancor di più, a Timbuktu, AQIM ha lanciato attacchi all'eredità culturale della città in nome di Ansar Dine, per quanto i combattenti siano membri di AQIM.

 

QUALI SONO GLI INTERESSI DI AQIM IN AZAWAD?

 

Semplicemente che AQIM vuole disperdere MNLA e prendere il controllo dell’area. AQIM non ha interesse a negoziare con il Mali, vuole che Azawad diventi un paese senza abitanti, un’area strategica in Africa, in cui poter espandere le proprie attività. Il 27 giugno il quartier generale del consiglio di transizione dello stato di Azawad (CTEA, stabilito il 7 giugno e guidato dal MNLA), è stato attaccato a Gao da AQIM, MUJAO (che è un gruppo con base a Gao) e Boko Aram. In seguito a questa battaglia, il MNLA ha forzato la ritirata dai principali centri in Azawad e sta rivedendo i propri piani politici e militari. Durante la battahlia, però, il MNLA ha dato un doloroso colpo ad AQIM uccidendo il suo presunto capo, Moktar Belmoktar. Il giorno della battaglia, il MNLA ha compreso che Ansar Dine non ha il controllo della situazione, ma piuttosto AQIM e che non si sarebbe raggiunto nessun accordo con Iyadh, che ora è vicino ad AQIM.

 

Oggi l’MNLA comprende che la lotta va portata essenzialmente contro AQIM e che pertanto deve rivedere la propria strategia militare. Sembra però che il MNLA non possa contare sul sostegno di nessuno.

 

L’Algeria teme di avere uno stato indipendente nel Nord Africa con una maggioranza berbera, perché teme che i Kabyli Berberi nel proprio territorio possano ribellarsi e dichiarare l’indipendenza. Il regime algerino teme anche che la nuova nazione di Azawad possa essere una minaccia per gli interessi algerini nel Sahara. Pertanto non sorprende che il Presidente algerino Bouteflika abbia ricevuto una delegazione da Ansar Dine ad Algeri.

 

Anche il Niger non vuole vedere un libero stato di Azawad, perché anch’esso teme una ribellione tuareg nel sue montagne dell’Air. C’è, inoltre, la Comunità Economica degli stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) che è completamente persa.

 

L’ECOWAS non vuole un Azawad indipendente, non vuole AQIM e non vuole nemmeno dare il proprio sostegno al capitano Amadou Haya Sanogo, leader del recente colpo di stato in Mali. (Sanogo si è autoproclamato leader della Commissione Nazionale per il Ripristino della Democrazia e dello Stato –CNRDR).

 

Per ora il MNLA sta provando a sopravvivere grazie agli interessi configgenti e alle debolezze dei propri nemici. Questa non è necessariamente una situazione temporanea. Questi problemi, che impediscono ai nemici di Azawad di spazzarlo via dalla faccia della terra, sembrano abbastanza cronici. Perciò le più grandi risorse dell’MNLA sono la strategica debolezza e le limitazioni dei suoi nemici.

 

COSA SIGNIFICA PER L'OCCIDENTE QUESTO SVILUPPO IN AFRICA

 

Si può comprendere che l’Occidente sia riluttante a modificare l’ordine coloniale in Africa e preferisca mantenere lo status quo piuttosto che fronteggiare numerose ribellioni nel continente. Che può fare l’Occidente? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare dove si dirigono le cose in Azawad. Se c’era stata una possibilità che l’MNLA fosse eliminato dai suoi nemici, sarebbe stato logico rimanere neutrali e non essere coinvolti in nessun modo, aspettando che la situazione si risolvesse nel territorio. Questo, però, non il parere dell’Ass. Arabi Democratici Liberali. Crediamo che il MNLA in un modo o nell’altro sopravvivrà.

 

IL MNLA è una forza genuina, con gente pronta a combattere e sarà un forte elemento sul territorio, come stato indipendente o come movimento combattente.

 

Pertanto, considerando che l’Azawad è diventato un campo di battaglia per troppe organizzazioni terroriste, per la relativa debolezza dell’MNLA, la cosa migliore che gli USA e i paesi dell’Europa possono fare è stabilire relazioni con l’MNLA. Questo servirà i migliori interessi nella guerra contro il terrorismo. Dobbiamo considerare che non c’è ritorno dall’indipendenza dell’Azawad.

 

In Mali c’è un vuoto politico, non sappiamo chi abbia realmente il potere, chi lo terrà nel futuro e che direzione il paese possa prendere. L’esercito del Mali non sa come combattere in Azawad e si scoraggiano quando provano a combattere nel deserto.

 

ECOWAS non sa che fare. I soldati africani sanno combattere nel bush, ma non nel deserto. Ancora, ECOWAS non vuole dare a Sanogo una vittoria politica. I soli che sanno come combattere nel deserto e vogliono combattere Al-Qaeda e morire per il proprio paese sono quelli dell’MNLA. Senza mezzi, però, non sappiamo per quanto tempo potranno combattere. Ansar Dine sta reclutando tra i tuareg solo perché sembra che abbia risorse illimitate di denaro.

 

Una volta che MNLA dimostrerà di avere supporto finanziario, le reclute che si sono unite ad Ansar Dine su un presupposto finanziario, torneranno tutte all’MNLA. Ma il MNLA non sarà sostenuto, chi combatterà contro AQIM? Questa volta AQIM non tornerà sulle montagne. I suoi capi vogliono restare ed espandere le loro attività nei paesi circostanti, coordinandosi con Shabaab in Somalia e Boko Haram in Nigeria. Per l’Occidente, questo sarebbe il risultato peggiore.


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