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28/11/24 ore

Commissione e rapporto Draghi: Europa tra marginalità e nuova prospettiva. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa



La nomina della nuova Commissione europea si presta a varie interpretazioni. “… Tra le tanti chiavi di lettura per giudicare la nuova Commissione europea - scrive Stefano Polli, vicedirettore dell'agenzia Ansa -, un dato emerge infatti con grande chiarezza: mai un presidente della Commissione ha potenzialmente avuto tanto potere proprio mentre emergono le grandi debolezze dei tradizionali Paesi guida come Francia e Germania…”.

 

Negli equilibri, a volte precari (considerando che la stessa Unione è caratterizzata da meccanismi complicati ripartiti tra Parlamento, Commissione e Consiglio d’Europa) un’ombra incombe sull’Europa stessa: lo spettro di una prospettiva che si prefigura poco rassicurante nello scacchiere internazionale: diventare più povera, sottomessa e meno libera nelle sue scelte. Insomma meno libera del proprio destino.

 

Il rapporto Draghi delinea questo scenario, sottolineando che senza decisioni forti e tempestive rischia di essere questo il futuro della Ue. L’Europa si trova davanti “… ad una curva della storia, davanti a un bivio - sottolinea ancora Polli -: da un lato una convinta crescita e un destino comuni rinunciando anche a porzioni di sovranità nazionale, dall'altro il baratro di una inevitabile decadenza. Le scelte da fare sono chiare: difesa europea e costruzione di una politica estera condivisa, nuovo debito comune, velocizzazione del processo decisionale abbandonando progressivamente il voto all'unanimità per passare a quello a maggioranza, cooperazioni rafforzate, difesa strenua dei valori e dei principi democratici europei…”.

 

Si riuscirà a dare una svolta, si sarà in grado di dar vita a una cooperazione rafforzata, a una vera difesa europea, a predisporre un nuovo debito comune, a rivedere i meccanismi di scelta (si pensi al paralizzante voto all’unanimità), come richiama con fermezza ancora Draghi?

 

Sui destini della mappa del mondo è la scadenza del voto presidenziale americano il 5 novembre che incide in modo forse decisivo sullo sviluppo della situazione e a modulare in un senso o nell’altro la prospettiva… mentre diventa sempre più determinante la partita asiatica per l’Europa…

 

Di queste questioni discutono Francesco Sisci, giornalista, sinologo, analista politico e Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale

 

- Commissione e rapporto Draghi: Europa tra marginalità e nuova prospettiva. Conversazione Sisci-Rippa (Agenzia Radicale Video)

 

 


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