“L'elezione di Donald Trump funge da campanello d'allarme per le iniziative di difesa dell'Unione Europea, poiché, per la prima volta, gli europei orientali e occidentali, insieme al Regno Unito (ora fuori dall'UE), si trovano allineati su questioni riguardanti l'Ucraina e gli Stati Uniti, anche se per ragioni diverse.
Gli occidentali esprimono preoccupazione per il comportamento abrasivo di Trump, mentre sia il Regno Unito che le nazioni dell'Europa orientale sono più concretamente preoccupate che il nuovo presidente possa ritirare il sostegno all'Ucraina, una situazione che ha implicazioni esistenziali per molti di loro… - così l’analista politico Francesco Sisci inquadra lo scenario che riguarda lo sviluppo dei rapporti USA-UE dopo il voto delle presidenziali del 5 novembre negli stati uniti.
“… Non abbiamo bisogno di aiuto da nessuno in Europa. I populisti hanno preso questo Paese, Trump è un grande leader e sono certo che sarà magnanimo, ma il movimento Maga, che è più a destra di Trump, dirà che l’Europa non ha fatto nulla per gli Stati Uniti. Vi abbiamo salvati nella Prima e Seconda guerra mondiale, nella Guerra fredda e in Ucraina. Basta. Perché ci servirebbe un ponte? Abbiamo un modello, America First: riportare la sicurezza economica e lavorativa nel Paese. Se volete un partner, ok, sennò ok uguale…”. Con queste non gradevoli parole, Steve Bannon, ex stratega della vittoria di Trump nel 2016, si è espresso in una intervista al Corriere della Sera.
Ma gli europei opereranno per cercare una unità? Tale azione richiederebbe una profonda trasformazione delle strutture economiche e sociali. “…Ancora più importante, cosa ne sarà dei legami USA-UE se agissero? - scrive ancora Sisci.
Con conflitti simultanei in Ucraina e Medio Oriente, così come una significativa rivalità con la Cina, gli USA possono permettersi una frattura con il loro alleato principale? Una relazione per la quale hanno combattuto due guerre mondiali e scatenato una Guerra Fredda? Anche senza una divisione completa, l'aumento dell'attrito tra USA e UE potrebbe compromettere qualsiasi sforzo internazionale guidato dagli USA o dall’UE.
Su una prima analisi degli scenari che si vanno prefigurando dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, sia per quanto riguarda l’Europa, e ancor di più nel contesto mondiale, in particolare nello scacchiere asiatico, Francesco Sisci, giornalista, analista politico e sinologo conversa con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale…
- Primi appunti sulla futura era del Trump 2. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
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