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25/12/24 ore

Ateismo in UK, popolazione sempre più atea


  • Serena Guerrera

Sembra che in Gran Bretagna sia scoppiato il primo ed unico caso di “God homeless”, tradotto letteralmente 'Dio senza casa'. Secondo infatti alcuni dati del censimento 2011, recentemente pubblicati nel Regno Unito, il numero di coloro che si definiscono atei, che cioè non credono in alcuna divinità né in nessun concetto attribuibile al divino, supera per la prima volta il numero di musulmani, induisti, sikh, ebrei e buddisti messi assieme.

 

Secondo la suddivisione geografica censita, il numero più elevato di atei è stato riscontrato tra le città di Brighton e Norwich, con oltre il 40% dei residenti che hanno dichiarato di non seguire alcun tipo di religione.

 

Altro dato che emerge parallelamente dall’analisi, è l’aumento del numero di coloro che si rifanno ai precetti dell’Islam, passati dal 2001 al 2011 dal 3% al 5% della popolazione, circa 2,7 milioni di persone, mentre ad essere sempre meno 'frequentata' risulta essera la Chiesa anglicana: se nel 2001 il 72% della popolazione dichiarava di essere “cristiana”, nel 2011 la percentuale è scesa vertiginosamente.

 

In maniera “indirettamente proporzionale”, inoltre, con l’aumentare dei “miscredenti” pare che diminuiscano i matrimoni. Gli sposati calano per la prima volta sotto il 50% della popolazione e se nel 2001 erano 50,9% i britannici che avevano dichiarato di aver contratto matrimonio, nel 2011 il dato riscontrato è pari al 46,6%.

 

A diminuire anche la percentuale degli 'habituè' della messa di domenica, così come coloro i quali fanno beneficenza in favore delle charity cristiane, le associazioni di volontariato che si occupano del sociale.


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