Sarebbe curioso conoscere dal diretto interessato quanto apprezzi davvero l'ardito accostamento. Il confine fra l'offesa e complimento, quando si viene paragonati ad Andreotti, è infatti piuttosto labile e dipende dai punti di vista.
Nel caso di Matteo Salvini, non c'è dubbio che Giulia Bongiorno abbia voluto affibbiare al leader della Lega una bella medaglia al valore. In particolare quella della concretezza, che al cosiddetto “Divo” non mancava.
Ciò che mancava invece all'avvocato dei Vip era una casa politica e un seggio sicuro in vista del voto. Coerente almeno nel restare più o meno sul lato destro dell'emiciclo parlamentare, ha fin qui al suo attivo una legislatura con la bandiera di Alleanza Nazionale e un'altra con quella più ampia del Popolo delle libertà. Dopo lo strappo finiano contro Berlusconi, nel 2013 fece poi una “Scelta Civica” con Mario Monti. Le andò male, non fu ri-eletta.
Oggi ci riprova. Si sentiva – dice - “un po’ contumace” nel portare “avanti battaglie seduta in ufficio”. Per l'occasione indosserà una nuova casacca, tutta verde, come capolista in più collegi. Questo grazie alla sintonia con Salvini. Di lui - afferma - “mi ha colpito la nitidezza di idee... ”. A mo' di oggetto contundente, diciamo.(A.M.)
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