Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/11/24 ore

Covid-19, il “modello Italia”...


  • Antonio Marulo

Dalle istituzioni della Ue continuano a giungere attestati di stima e incoraggiamento. A quanto pare “siamo un esempio meraviglioso, come dice Von der Leyen; addirittura un modello, secondo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Mimmo, il mitico personaggio dei primi film di Carlo Verdone, avrebbe allora detto: ma “in che senso?”.

 

Ciò che sta accadendo soprattutto in Lombardia è ormai poco spiegabile solo con la casualità degli eventi. Qualcuno inizialmente se l'era presa con il destino cinico e baro, con il clima umido, oppure aveva dato molto peso al fatto che il Belpaese per nostra fortuna è diventato “villa arzilla”.

 

Le anomalie di questa tempesta perfetta rispetto al resto del mondo vanno invece ricercate altrove. Per cominciare, negli ultimi giorni è emerso un dato inconfutabile: l'assoluta inadeguatezza del nostro sistema sanitario, rivelatosi a tutti i livelli impreparato e inadatto ad affrontare un evento del genere, diventando anche uno dei principali volani per la diffusione capillare e incontrollata del virus, con medici e infermieri trasformati in “untori”.

 

Il bollettino di guerra giornaliero dà conto ormai dei tanti decessi avvenuti per lo più fuori dalla terapia intensiva, addirittura anche a casa, dove i malati vengono gentilmente invitati a tornare, perché non c'è posto. Intanto, si aspetta con ansia il famigerato picco, che come un miraggio si allontana tutte le volte che lo si annuncia prossimo. Per questo il governo ogni due tre giorni, sentiti i "cosiddetti esperti", provvede ai ritocchi su ordinanze e divieti, senza attendere gli effetti di ciò che è già in vigore.

 

Lo stile e l'approccio abbiamo imparato a conoscerli in tempi non sospetti. Mai come oggi si sente il peso di avere al potere chi ha tratto fortuna elettorale rivendicando la propria incompentenza. Per questo non può sorprendere il modo maldestro con cui ci si muove in ordine sparso sotto la "guida" del nostro Churchill con pochette, mentre il Parlamento fifone chiude praticamente bottega.

 

Non è il tempo per far polemiche, ci vien detto. Guai a rovinare il clima di unità nazionale, che però ottunde la mente. Il mal comune che sta colpendo via via tutti non può consolarci. E i complimenti che ci arrivano sanno pure un po' di beffa.

 

Infatti, finora siamo stati sì un modello, ma da non imitare.

 

 


Aggiungi commento