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23/11/24 ore

Biagio de Giovanni: il punto critico della parabola di Renzi



Con la fine del 2015 va delineandosi per il premier Renzi il punto critico della sua parabola politica. Lo sostiene Biagio de Giovanni in questa intervista con il direttore di «Quaderni Radicali», nella quale si descrive come l’iniziativa intrapresa dal segretario del PD rischia di essere pregiudicata da un eccesso di politicismo. Senza falsi moralismi, Biagio de Giovanni interpreta l’azione di Renzi all’insegna del realismo politico, riconoscendogli di aver dato una scossa a un sistema che sembrava ormai girare a vuoto. Tuttavia, egli individua due aspetti problematici nel prosciugamento delle fonti di legittimazione dentro la società, a cominciare dalle realtà urbane, e nella crisi di rappresentatività che rischia di aggravarsi coi cambiamenti introdotti dalla legge elettorale e dalla riforma del Senato.

 


 

Quale opinione senti di esprimere su Matteo Renzi, nel suo doppio ruolo di segretario del PD e di presidente del Consiglio?

 

Sulle varie funzioni svolte da Renzi nella politica italiana, nelle varie vesti che ha ricoperto e ricopre, resto dell’avviso - così come del resto lo ero all’inizio – che egli ha prodotto una scossa alla politica che non ha precedenti almeno recentemente. Credo cioè che noi fossimo in un pantano e che, bene o male, l’iniziativa di questo “animale politico” puro abbia avuto proprio questa funzione di sommovimento. E non ti nascondo – anche se adesso posso avere qualche riserva – che il mio aderire alle sue posizioni sin dalle primarie con Bersani fu dovuto non tanto e non solo alla fiducia nel personaggio, ma alla convinzione in me fortemente radicata che quel centrosinistra finisse in archivio.

 

L’iniziativa di Renzi in questi ultimi due anni ha portato alla messa in moto di alcuni tratti importanti della storia politica del Paese, che altrimenti nel vecchio contenitore non sarebbe stato possibile far emergere. Il mio giudizio, pertanto, è improntato su questa linea di interpretazione, per cui confermo la convinzione che senza la scalata di Renzi, l’Italia sarebbe più indietro o per lo meno in un’ancor maggiore difficoltà di come si trova oggi. Ora vanno tuttavia aggiungendosi altri dati che devono essere ulteriormente considerati e che fanno sorgere una serie di perplessità circa le prospettive future della parabola renziana...

 

- prosegui la lettura su Quaderni Radicali 111

 

 


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