Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

25/12/24 ore

Bernardini: deludente la relazione del ministro Orlando sullo stato della giustizia



"Ho trovato deludente la relazione sullo stato della giustizia in Italia che il Ministro Andrea Orlando ha
 presentato oggi in Parlamento. Continuo a trovare incredibile 
come persino ai ministri della giustizia sfugga il concetto per
 cui il nostro Paese debba ritrovare il principio di legalità
 costituzionale sia nell'esecuzione penale che 
nell'amministrazione della giustizia penale, civile,
 amministrativa e tributaria". Lo dichiara – come riporta l’Agenzia Ansa - Rita Bernardini, 
coordinatrice Presidenza del Partito Radicale.

 

"Affermare, infatti, che ci sia un miglioramento 
nell'esecuzione penale perché la popolazione detenuta è
diminuita di 10.000 unità negli ultimi 3 anni, senza evidenziare
 che nell’ultimo anno c’è una netta ripresa del sovraffollamento,
significa soffermarsi sul dito e non sulla luna che il dito indica. Ma, ancora più grave - prosegue Bernardini - è non 
rispondere al quesito se sia corrispondente o meno alla legalità 
costituzionale il modo in cui si vive in carcere o si accede 
alle misure alternative.

 

Quanto ai dati forniti, mi permetto di
rettificarli utilizzando quelli riportati sul sito del Ministero 
della Giustizia. In tre anni la popolazione reclusa è diminuita
 di 7.883 unità, ma nell'ultimo anno si è passati dai 52.164
 detenuti al 31/12/2015 ai 54.653 del 31 dicembre 2016, il che 
vuol dire che c’è stato in un anno un aumento di ben 2.500
unità.

 

Sottovalutare questa ripresa del sovraffollamento -
 facilmente rilevabile dalle visite che come Partito Radicale  abbiamo fatto recentemente - non fa comprendere cosa rischia di
accadere se non si interviene immediatamente e noi, con Papa
 Francesco, continuiamo a chiedere un provvedimento di amnistia e
 indulto, modulato sulla situazione attuale di violazione del 
diritto e dei diritti umani fondamentali. Purtroppo, si continua
a non vedere come l’amministrazione della Giustizia sia centrale
per la vita democratica, civile, sociale ed economica del nostro
 Paese.

 

Credo che non ci sia al momento alternativa alla ripresa
 dell'iniziativa nonviolenta; nonviolenza richiamata da Papa
 Francesco come metodo da praticare anche nell'azione politica:
 ricorda qualcuno? A me ricorda il leader Marco Pannella e la
necessità di procedere con lo stralcio dal disegno di legge su 
penale della Riforma, almeno, dell’ordinamento penitenziario".

 

 


Aggiungi commento