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23/11/24 ore

Sicilia, la trionfale sconfitta del Movimento 5 Stelle



A sentirli è stato un successo dal quale – dice Di Maio – ci si lancia per raggiungere quota 40 in primavera. Eppure, il 26,70% è il dato di lista che forse bisognerebbe tener conto, per analizzare l'effettiva portata del voto pentastellato, al di là dei toni trionfalistici sulla sconfitta alle elezioni Regionali in Sicilia.

 

La percentuale fotografa infatti il reale consenso dei grillini, al netto del cosiddetto voto disgiunto degli elettori del centro sinistra a favore del candidato governatore Cancelleri. A ben riflettere, si tratta grosso modo degli stessi numeri che i sondaggisti attribuiscono da mesi al MoVimento, ma in tutto il Paese.

 

C'è da chiedersi, dunque, se sia tutto oro ciò che luccica sull'Isola, visto che si è votato nella cosiddetta roccaforte storica dei grillini, dove i valori espressi superano sempre la media nazionale.

 

In queste ore si è battuta molto la grancassa sul raddoppio dei voti rispetto alla precedenti Regionali, trascurando il confronto con le più recenti tornate elettorali. Alle Politiche del 2013 il M5S raggiunse alla Camera quota 34,5 nel collegio Sicilia 1 e quota 32,7 nel collegio Sicialia 2. Complessivamente, in termini reali, i voti furono quasi 1milione, più o meno il doppio di quelli (448.539, pari al 26,3%) ottenuti alle Europee del 2014.

 

Emerge quindi, dopo tre anni (tenuto conto delle differenti tipologie di votazioni), una situazione comunque stazionaria in un quadro tendenzialmente calante, non solo in termini percentuali ma anche di voti reali. E questo malgrado ci fossero tutte le condizioni ambientali per raccogliere finalmente i frutti di una pervicace opposizione anti-sistema, dopo i disastri della giunta Crocetta.

 

Non a caso, in campagna elettorale erano sbarcate tutte le stelle del firmamento, Grillo compreso, nel tentativo per nulla impossibile di agguantare l'occasione irripetibile. Ma ciò non è servito, perché la maggioranza dei siciliani ha deciso l'astensione, piuttosto che dare voce e forza alla protesta che manca di una credibile proposta. (red.)

 

 


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