La prima settimana di governo, ma soprattutto le ultime 24 ore, ci disegnano lo scenario che dominerà probabilmente l'inizio dell'era grigio-verde. Matteo Salvini potrà in questo modo capitalizzare e accrescere i consensi sul terreno a lui familiare, integrando la sua verve da acchiappavoti con i primi atti concreti a costo zero, come da promessa elettorale, dall'alto del suo ruolo di ministro degli Interni.
L'azione di blocco dei porti italiani alle navi che viaggiano cariche di disperati è in linea, piaccia o non, con quanto gridato di piazza in piazza dal leader della Lega e portano acqua al mulino di chi ha vinto facendo leva sulla sicurezza e sulla paura a buon mercato, costituendo anche una grande arma di distrazione di massa dalle altre problematiche sulle quali sarà molto più complicato mantenere un approccio coerente.
Il fronte economico lascia infatti poco spazio al “contratto”, se è vero che anche il ministro delle Economia Tria, intervistato dal Corriere della Sera, ha vestito a proposito della politica economica i panni del suo predecessero Padoan.
Per questa ragione chi avrà molto più da perdere è il Movimento 5 Stelle, che proprio sul programma economico si gioca la credibilità e quindi una grande fetta dei consensi ottenuti soprattutto al sud.
Già usciti provati e malconci dalla stressante trattativa di governo, i grillini rischiano ora quotidiani imbarazzi e divisioni interne su un fronte che li vede andare a rimorchio dell'ingombrante e appariscente mattatore leghista, mentre verrà presto al pettine il velleitarismo spendi e spandi senza copertura finanziaria.
Ciò che accade in queste ore ai 5 Stelle sulla vicenda Aquarius è a suo modo emblematico. Il sindaco pentastellato di Livorno, Nogarin, aveva in primo momento con un post su Facebook aperto il suo porto alla nave respinta da Salvini. Poi, richiamato all'ordine, ha presto cancellato la sua dichiarazione d'intenti, per “non creare imbarazzo al governo”.
Governo che dal canto suo ha un premier che in proposito “non parla”. “Mi aggiornano”, dice Conte... In attesa che gli passino il foglio da leggere. (red.)
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