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18/04/24 ore

Referendum 12 giugno 2022. Ricordiamo cosa Giovanni Falcone diceva dei temi referendari sulla Giustizia



Giovanni Falcone è stato molto critico sulle degenerazioni del sistema giudiziario e sulla deriva corporativa della magistratura.

 

Proprio per questo fu isolato dai colleghi.

 

Ecco alcuni dei suoi interventi, che riguardano proprio i temi dei referendum …

 

Separazione delle carriere (scheda gialla) 

 

«Si tratta di prendere atto, responsabilmente, che le attitudini e i compiti specifici del pubblico ministero, richiesti dal nuovo modello di processo penale, comportano una sua specifica formazione professionale, che solo in parte coincide con quella del giudice e che, anzi, in punti qualificanti, ne diverge nettamente» (1988). 

 

«La regolamentazione della carriera dei magistrati del pubblico ministero non può più essere identica a quella dei magistrati giudicanti, diverse essendo le funzioni e, quindi, le attitudini, l’habitus mentale, le capacità professionali richieste: investigatore a tutti gli effetti il PM, arbitro della controversia il giudice» (1990). 

 

«Il PM è sì un organo giudiziario, ma non essendo titolare della potestà di giudicare non può dirsi nemmeno giudice in senso tecnico... Intendo dire che il PM deve avere un tipo di regolamentazione ordinamentale DIFFERENTE rispetto a quella del giudice» (maggio 1992). 

 

Valutazione magistrati (scheda grigia

 

«Gli automatismi di carriera, insieme alla pretesa di considerare il magistrato una sorta di superuomo infallibile e incensurabile solo perché ha vinto un concorso, sono causa della grave situazione in cui versa la magistratura. L’inefficienza dei controlli sulla professionalità, cui dovrebbe provvedere il CSM, ha prodotto un livellamento dei magistrati verso il basso» (1991). 

 

Riforma del CSM (contro il “sistema Palamara”) (scheda verde

 

«Se l’autonomia della magistratura è in crisi dipende anche dalla crisi che investe da tempo l’Associazione nazionale dei magistrati, organismo diretto alla tutela di interessi corporativi [e dal fatto che] le correnti si sono trasformate in macchine elettorali per il Consiglio Superiore della Magistratura... la caccia al voto del singolo magistrato e la difesa corporativa della categoria sono diventate le attività più significative; e al di là di mere declamazioni di principio, nei fatti il dibattito ideologico è scaduto a livelli intollerabili» (1988). 

 

Ricordando le parole di Giovanni Falcone, andiamo a votare SI ai referendum del 12 di giugno..

 

 


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