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23/12/24 ore

PD e Ventotene: Spinelli non è una dimensione ricreativa. Conversazione con Giuseppe Rippa di Luigi O. Rintallo



Il 4 luglio Elly Schlein ha riunito la segreteria del PD a Ventotene, l’isola dove Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con Eugenio Colorni, redassero il loro Manifesto europeista.

 

La scelta aveva un evidente richiamo simbolico, anche in vista delle elezioni che si terranno la prossima primavera per il Parlamento dell’UE.

 

Peccato che il PD si approssimi a temi rilevanti come il federalismo europeo, con spirito più “ricreativo” che non con la consapevolezza propria che scaturisce da un’analisi politica approfondita del processo storico che ha condotto all’attuale configurazione dell’UE.

 

Prevale un approccio finalizzato soltanto alle immediate scadenze elettorali, che per di più si articola in termini di puro formalismo nell’incapacità oggettiva di coniugare parole e cose.

 

Come già fatto da Matteo Renzi (allora segretario del Partito Democratico), ci si appropria formule ed espressioni (“Stati uniti d’Europa”), ma nessuno sforzo viene praticato né sul piano della coerenza progettuale, né per approfondire davvero da cosa derivi la profonda delusione di Spinelli nei confronti dell’europeismo così come si è poi realizzato attraverso il centralismo tecnocratico.

 

Non basta alla segretaria del PD rivendicare ancoraggi alla cultura dei diritti o discendenze garantiste, se poi nella quotidianità del suo agire politico (vedi le alleanze con il giustiziassimo dei 5S) non si fa altro che soprassedere dall’affrontare con determinazione la “questione liberale”, la cui risoluzione – come più volte ricordato su «Quaderni Radicali» e «Agenzia Radicale» – è premessa indispensabile perché il sistema politico italiano possa davvero incidere sulla realtà.

 

Utilizzare l’icona Ventotene come uno degli ingredienti del “minestrone” da predisporre in vista del confronto elettorale europeo, così da assegnare al PD la parte del difensore dell’UE in contrasto con il sovranismo retrivo, significa snaturarne il contenuto più vero.

 

Tanto più alla luce delle ultime confessioni dello stesso Altiero Spinelli, deluso di fronte alla direzione presa dalla comunità europea diametralmente opposta rispetto al federalismo del Manifesto di Ventotene.

 

L’Unione, centralista e inerte nello scenario internazionale, ha dimostrato finora di essere sideralmente lontana dal poter esercitare quel ruolo che all’Europa avevano immaginato di attribuire Rossi e Spinelli mentre si concludeva la tragedia che l’aveva annichilita.

 


 

- PD e Ventotene: Spinelli non è una dimensione ricreativa. Conversazione con Giuseppe Rippa di Luigi O. Rintallo

(Agenzia Radicale Video)

 

 


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