di Emma Bonino
(dal Corriere della Sera)
Il dibattito sviluppatosi sul tema della «gestazione per altri», gli articoli e le inchieste proposte anche dal Corriere della Sera, consentono di analizzare alcuni passaggi di questa vicenda su cui è bene riflettere. Il tema del cosiddetto «utero in affitto» necessita da tempo dí un ampio spazio di dialogo. Avrebbe forse meritato anche un`altra tempistica.
Se da una parte l`appello di Se non ora quando-Libere, che ha dato origine a tutte queste riflessioni, ha avuto il merito di accendere i riflettori su un tema difficile, dall`altra lo ha però inserito in un contesto poco opportuno. La vicenda è infatti caduta in un frangente politico particolare, di grande incertezza su un tema di massima importanza come quello delle unioni civili omosessuali nel nostro Paese. Gli omosessuali italiani e italiane, le famiglie con figli che esistono e non sono riconosciute e tutelate, meritavano forse una delicatezza diversa. E il tema stesso della gestazione o maternità per altri, così come quello della fecondazione assistita, avrebbe avuto bisogno ben prima dell`attenzione da parte di tutti, senza strumentalizzazioni.
Come è noto, sulla gestazione per altri, l`associazionismo femminile e lgbt si è mobilitato con posizioni differenti. Per fortuna le donne, così come gli uomini, non sono una categoria e ci sono migliaia di teste pensanti. Ma c`è un purtroppo: l`associazionismo in Italia si muove in ordine sparso e con poca strategia, spesso sbagliando modi e tempi. Si può però approfittare di questo spazio per ricordare un concetto importante: i diritti civili vanno conquistati insieme e non possono esserci, per nessuna presunta categoria umana, lotte a compartimenti stagni. Ignorare tutto questo è un errore politico e una miopia strategica. E spesso fa il gioco di chi è ben contento dello status quo e non lo cambierebbe di un millimetro, specialmente sui temi che riguardano i nuovi diritti.
Proprio ieri il Parlamento Europeo ha approvato a Strasburgo la relazione annuale sui diritti umani, la democrazia nel mondo nel 2014 e sulla politica dell`Ue in materia. Tale relazione sembra contenere un giudizio negativo e tranchant sulla pratica della maternità surrogata. Non bisogna essere però così frettolosi nel chiudere questo capitolo, né a livello europeo, né a livello nazionale. Anzi, occorre discuterne ancora e con attenzione. Portare avanti una maternità per conto di un`altra persona è certamente questione dì massima delicatezza, che si presta anche a forme di abusi. Ma è proprio per questo che servirebbero buone regole, capaci di distinguere nettamente tra azioni ispirate da solidarietà e consapevolezza e atti di sfruttamento criminale...
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