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03/12/24 ore

L’assenza spettacolare. Manifestazione nazionale dei lavoratori dello spettacolo. Lettera aperta di Laura Sicignano, Teatro Stabile di Catania



di Laura Sicignano 

(Direttore Teatro Stabile di Catania)

 

Il 30 ottobre anche a Catania, come in gran parte d’Italia, i lavoratori dello spettacolo sono in piazza, nel rispetto della propria e dell’altrui sicurezza. 

 

Sono certa che in piazza si andrà non solo per protestare contro la chiusura dei Teatri, disposta dal recente Dpcm, come forse sinteticamente si dirà nei titoli di cronaca: nessuno di noi è inconsapevole di quanto severa possa diventare la situazione sanitaria (e qui si aprirebbe un discorso tutt’altro che incoerente, su quanto scelleratamente si è sottratto negli ultimi decenni alla sanità pubblica). 

 

Vorrei attribuire a questa giornata il significato di una protesta da inserire nel contesto di una più ampia e lungimirante riflessione sul ruolo della cultura, dello spettacolo dal vivo e sulla considerazione da parte delle istituzioni e di parte della nostra società nei confronti dei professionisti di questo settore, prima e oltre la crisi.

  

Questa riflessione riguarda i lavoratori dello spettacolo - artisti e tecnici -, ma anche il pubblico,  che dovremmo tutti desiderare di veder coincidere con la più ampia percentuale della popolazione.

 

Per i primi si tratta di un momento di assoluta sofferenza e frustrazione. Il teatro può essere un meraviglioso passatempo per molti amatori, ma per centinaia di migliaia di persone rappresenta l’unica fonte di reddito. Il teatro è un’impresa culturale, i cui addetti sono lavoratori con esperienza e competenze molto specifiche. 

 

È profondamente ingiusto impedire il lavoro ad una categoria, se contestualmente non si affronta seriamente il tema della mancanza di tutele e di ammortizzatori sociali per chi vi opera. Nella prima fase della pandemia gli aiuti economici sono arrivati a pioggia, creando paradossi e sperequazioni in una categoria dai confini ancora troppo imprecisi, in cui non esiste per esempio un registro dei professionisti. La legge sullo spettacolo dal vivo è ferma in Parlamento da anni. In Italia il finanziamento statale allo spettacolo dal vivo rappresenta solo lo 0,027% del Pil nazionale, come ha ricordato il Presidente di Federvivo F. Fonsatti, nella recentissima audizione alla Camera dei Deputati. Questa percentuale ci pone come fanalino di coda tra i paesi europei.

 

Nel settore dello spettacolo tutti auspichiamo che questa tragica situazione possa diventare l’occasione per ripensare finalmente l'intera normativa del comparto in termini più equi, razionali, adeguati ad un paese civile.

 

Al Teatro Stabile di Catania abbiamo dedicato grandi sforzi dalla riapertura di giugno per adeguare gli spazi alle onerose normative relative alla sicurezza. Eravamo pronti anche ad anticipare gli orari degli spettacoli, così da restare entro i limiti di un eventuale “coprifuoco”, tanto più che la capienza ridotta non avrebbe certo innescato un rilevante movimento di persone. Il nostro comparto ha dimostrato benissimo di rispettare e far rispettare le regole. 

 

In questo momento siamo in prova con una nostra produzione, che avrebbe debuttato il 3 novembre, Tina&Alfonsina, novità assoluta di Claudio Fava, per il quale la regista Veronica Cruciani e le attrici Francesca Ciocchetti e Aglaia Mora lavorano da settimane e continuano a farlo, pur sapendo che, al termine, non ci sarà un debutto. Come avvenuto per le altre produzioni cancellate dal Covid19, ci stiamo impegnando a riprogrammare questo spettacolo in teatro dal vivo. Intanto abbiamo deciso di trasmetterlo on line per gli abbonati.

 

Sin dal primo blocco delle attività lo scorso febbraio, abbiamo operato su questi due fronti:  salvaguardare il lavoro e proseguire il dialogo col pubblico, per non lasciarlo solo, per assicurare una risposta ad una domanda di teatro, anzi ad un manifesto bisogno di teatro, espresso dagli spettatori, anche attraverso i significativi numeri di abbonamenti venduti per la nuova stagione, che ad oggi vanno a saturare quasi l’80% dei posti disponibili.

 

In questi difficili mesi abbiamo cercato modi alternativi per continuare a comunicare con il pubblico, con molti progetti pensati per il digitale. Ultimo tra questi è stato “Avanti veloce”: cinque video per cinque testi, commissionati a cinque autori siciliani sul tema “della necessità o dell’inutilità del teatro”: un lavoro nato proprio per affrontare con un linguaggio poetico i temi dello spettacolo dal vivo e che oggi, con la chiusura dei teatri, assume ancora più urgenza e necessità. 

 

Al Teatro Stabile di Catania e in tutto il teatro italiano, si combatte, ma non da oggi, non dal Covid19, una costante, estenuante lotta per sopravvivere, una resistenza contro le avversità di un sistema spesso distratto, ignorante delle potenzialità del settore in termini economici e umani, che mostra per lo più miopia e arretratezza

 

 Ci pare incredibile e inammissibile nel 2020, essere costretti a ribadire che il teatro significa lavoro, incontro, crescita personale, umanità; che privare i cittadini del teatro significa privarli di una medicina che funziona da millenni contro la solitudine, l’abbrutimento e la depressione. Che la cultura è imprescindibile per il benessere delle persone e della democrazia.

 

Allontanare i cittadini dal teatro - questo luogo antichissimo, presidio di riflessione condivisa, dibattito e coesione sociale - è segno di profonda inciviltà. 

 

Questi credo siano i più autentici motivi della manifestazione.

 

Laura Sicignano (Direttore Teatro Stabile di Catania)

 

 

Laura Sicignano, laureata in Storia del Teatro all'Università Cattolica di Milano. Dopo essere stata assistente alla regia di alcuni tra i più importanti registi del panorama italiano all'inizio degli Anni Novanta, quali: Santagata e Morganti (Firenze), Elio De Capitani - Teatro dell'Elfo (Milano); Federico Tiezzi–Magazzini (Firenze) e Tonino Conte - Teatro della Tosse (Genova), nel 1994 fonda e dirige Teatro Cargo, per cui firma oltre 40 regie e la maggior parte dei testi. Nel 1999 ottiene per Teatro Cargo il riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come una delle 15 compagnie giovani piùimportanti d’Italia. 

 

Nel 2002 ottiene dal Comune di Genova la gestione del Teatro del Ponente, dove organizza Stagioni teatrali con ospitalità di rilevanza nazionale. Nel 2010 concorre al reperimento di un importante sponsor per il restauro del Teatro di Villa Galliera, il teatro più antico della Liguria: da allora dirige e gestisce anche questo secondo spazio.

 

Nel 2008 è ideatrice e produttrice del Festival Collasso Energetico, primo ed unico esempio in Italia di festival dedicato all'emergenza energetica del Pianeta con eventi, conferenze, spettacoli di rilievo internazionale, diffusi in tutta la città di Genova. Nel 2009 produce un Festival di analoghe dimensioni del precedente, dal titolo Mutazioni, dedicato alle mutazioni del corpo femminile nel XXI Secolo.

 

Nel 2004 è ideatrice e produttrice dello spettacolo evento Partenze, uno spettacolo in mezzo al mare, per Genova Capitale Europea della Cultura. Lo spettacolo si svolge a bordo di una gru galleggiante del 1914, raggiungibile solo via mare.

 

Nel 2008 è ideatrice e produttrice dello spettacolo evento Donne in guerra, in scena a bordo del trenino storico Genova Casella. Lo spettacolo viene ripreso per 6 anni, a grande richiesta del pubblico. Come consulente della Fondazione regionale per la Cultura, ha ideato e diretto il progetto per un importante Bando della Compagnia di San Paolo, vinto per il 2013/2014, Rete dei Teatri storici della Liguria. Premiata più volte per i suoi testi e spettacoli in Italia e all’Estero. Dal 2018 è alla guida del Teatro Stabile di Catania.

 

 


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