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21/11/24 ore

Suicidio Occidentale, di Federico Rampini


  • Giovanna D'Arbitrio

Federico Rampini ha parlato del suo libro Suicidio Occidentale(Mondadori Editore) in una conversazione con il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa.

Giovanna D’Arbitrio, collaboratrice dell’Agenzia, ha inviato questo suo contributo che di seguito pubblichiamo…

 

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Senz’altro lucido e scorrevole il nuovo libro di Federico RampiniSuicidio Occidentale” che cerca di analizzare le cause dell’attuale crisi dell’Occidente…

 

Il testo viene così presentato dalla casa editrice Mondadori: “Se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione. Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale. L’aggressione di Putin all’Ucraina, spalleggiato da Xi Jinping, è anche la conseguenza di questo: gli autocrati delle nuove potenze imperiali sanno che ci sabotiamo da soli. Sta già accadendo in America, culla di un esperimento estremo. Questo pamphlet è una guida per esplorare il disastro in corso; è un avvertimento e un allarme.

 

Gli europei stentano ancora a capire tutti gli eccessi degli Stati Uniti, eppure il contagio del Vecchio continente è già cominciato. Nelle università domina una censura feroce contro chi non aderisce al pensiero politically  correct, si allunga la lista di personalità silenziate, cacciate, licenziate. Solo le minoranze etniche e sessuali hanno diritti da far valere; e nessun dovere. L’ambientalismo estremo, religione neopagana del nostro tempo, demonizza il progresso economico e predica un futuro di sacrifici dolorosi oppure l’Apocalisse imminente. I giovani schiavizzati dai social sono manipolati dai miliardari del capitalismo digitale. L’establishment radical chic si purifica con la catarsi del politicamente corretto. È il modo per cancellare le proprie responsabilità: quell’alleanza fra il capitalismo finanziario e Big Tech pianificò una globalizzazione che ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio, creando eserciti di decaduti. Ora quel mondo impunito si allea con le élite intellettuali abbracciando la crociata per le minoranze e per l’ambiente. La questione sociale viene cancellata. Non ci sono più ingiustizie di massa nell’accesso alla ricchezza. C’è solo “un pianeta da salvare», e un mosaico di identità etniche o sessuali da eccitare perché rivendichino risarcimenti”.

 

In America questo è il Vangelo delle multinazionali, a Hollywood e tra le celebrity milionarie dello sport. In Europa il conformismo ha il volto seducente di Greta Thunberg e Carola Rackete. Le frange radicali non hanno bisogno di un consenso di massa; hanno imparato a sedurre l’establishment, a fare incetta di cattedre universitarie, a occupare i media. Possono imporre dall’alto un nuovo sistema di valori. La maggioranza di noi subisce quel che sta accadendo: non abbiamo acconsentito al suicidio”.

 

IL significativo sotto titolo già anticipa gli obiettivi del libro: “Perché è Sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori”. All’Introduzione seguono 6 capitoli che si concludono con un Epilogo: 1) Columbus Day e la storia come fiaba: Il Demone Bianco Contro gli Angeli; 2) I Nuovi puritani e la Caccia Alle streghe. 3) Antirazzismo; 4) Il nuovo  Paganesimo: l’a come religione; 5) Stremati dalla burocrazia: la crisi del saper fare; 6) Disinformati a morte: non solo fake news; 7) Il Blob e il processo alla nostra ritirata globale.

 

Senza dubbio la guerra in Ucraina insieme a pandemia, non ancora del tutto sconfitta, stanno destabilizzando l’Europa e facendo crollare molte certezze in un più solido e pacifico futuro. E anche se molte nazioni chiedono di entrare nella Nato temendo la violazione dei loro confini, in realtà ciò non significa un rafforzamento dell’UE che appare ancora divisa da interessi diversi, incapace di trovare significativi spazi per proporre alternative al conflitto, ammorbidendo i contrapposti mondi delle grandi potenze di USA e Russia (ora supportata dalla Cina).

 

Comunqueal di là delle ideologie Est- Ovest, destra-sinistra, scontro di civiltà e così via, più banalmente "money makes the world go round": denaro e potere, il costante obiettivo, divenuto ancora più invasivo dopo colonialismo, neocolonialismo ed ora globalizzazione che ha segnato il pesante prevalere di economia e finanza sulla politica. Guardando il percorso dell' Umanità sulla Terra, nessun popolo o nazione può dirsi innocente. Le guerre hanno sempre tormentato l' Umanità e ogni progresso è costato lacrime e sangue, in un continuo ripetersi di vichiani corsi e ricorsi storici che spesso hanno visto i vincitori battuti dai vinti e viceversa. 

 

Oggi senz' altro siamo arrivati ad un decisivo bivio che può mettere a rischio tutto ciò che è stato faticosamente conquistato in termini di democrazia, libertà, diritti umani e civili e beni comuni. Non è il libero commercio che si vuole criminalizzare, ma quella degli egoistici profitti privi di etica e rispetto per esseri umani e Natura. La pandemia ed ora la guerra in Europa pongono l’Umanità di fronte a scelte diverse, più coraggiose e meno egoistiche.

 

Alla fine le  immutate  strategie politiche hanno un effetto boomerang che si ritorce contro di noi. Esempio molto attuale: la mancata liberalizzazione dei brevetti per i vaccini anti-covid hanno fatto diffondere sempre più il virus nei paesi poveri, generando varianti che hanno richiesto anche 4 dosi in quelli ricchi, mentre negli altri scarseggiano ancora. E gli esempi da citare potrebbero essere tanti.

 

 


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