Quella di Giulio Tarro è una tesi, condivisa da altri scienziati, virologi e clinici, che esprime delle valutazioni in contrasto con le tesi ufficiali dello schieramento messo in campo dal Governo.
A ben guardare, se depurate dalle faziosità che taluni hanno voluto esprimere, si tratta di un atteggiamento che punta sempre alla cautela, alla responsabilità e al buon senso dei cittadini, ma con criteri che fanno leggere la situazione in modo diverso sia nella interpretazione della malattia, sia del contrasto nelle varie fasi in cui essa si è rivelata ed è stata affrontata (esplosione del virus, sua aggressività, suo svilupparsi e sua possibile attenuazione).
Con pacata ragionevolezza il primario emerito dell’ospedale Cotugno - di cui è stato primario di virologia dal 1973 al 2006 - (uno di quegli ospedali che è stato ritenuto una eccellenza in questa vicenda) esprime il suo punto di vista con il quale si può concordare o dissentire, ma che certamente non può essere trattato come un atteggiamento irresponsabile.
Proprio in una situazione non conosciuta, come quella del Covid-19, è pensabile che il confronto, una volta superata la fase più critica, consenta una lettura più puntuale e analitica, da un punto di vista scientifico e clinico, meglio approfondita e meno aggressiva e offensiva dei fatti.
Si intrecciano responsabilità internazionali (colpevole silenzio della Cina per mesi sulla infezione), necessari e urgenti scelte che potrebbero contenere errori ma anche giuste esigenze, rilettura di quanto è caduto, con uno spirito laico e empirico che non giustifica aggressioni che hanno più il sapore di una difesa di posizioni di potere che caratteri tesi ma legittimi di una dialettica che faccia memoria dei contributi di tutti, anche se poi ognuno assume la responsabilità della scelta come dovrebbe essere in una Stato liberale e democratico.
La conversazione che segue con il primario emerito consente una lettura della sua posizione e delle sue analisi in merito.
- Pandemia: ecco come la vedo. Intervista a Giulio Tarro (Agenzia Radicale Video)