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23/11/24 ore

Nel cuore pulsante delle 'Beasts of the southern wild'


  • Florence Ursino

“All the time, everywhere, everything’s hearts are beating and squirting and talking to each other the way i can’t understand”. Non riesce ancora a decifrarlo, Hushpuppy, quel battito di cuore martellante, quell'avanzare incessante dal ritmo primitivo e incontrollabile.

 

I suoi silenti occhi da bambina di cinque anni scrutano la linea frastagliata dei confini di Bathub, la 'grande vasca' immersa nella beffarda natura del Sud della Louisiana, mentre la piccola comunità in cui vive aspetta che cessi la pioggia per poter 'baciare in bocca la terra'. Benh Zeitlin srotola il telo bianco del Cinema sulle rive selvagge del Mississippi, invitando gli occhi affamati dei suoi spettatori ad un banchetto di pura poesia da gustare assieme alle sue bestie.

 

Perchè è lì, nelle fauci delle 'Beasts of the southern wild', che il trentenne regista americano, menzione d'onore al Sundance, Camera d'Or a Canne 2012 e 4 nomination all'Oscar, punta la sua macchina da presa: tra i 'selvaggi', fossili risorti dalla depressione di un fiume che è limite estremo e invalicabile, grembo sacro per bestie profane.

 

Qui, nella terra degli uragani e delle pioggie infernali, Hushpuppy vive col padre malato e un manipolo di uomini uniti dal vincolo inscindibile di una natura maestosa e arrogante. Niente sovrastrutture, niente dighe, nessun governo o ordine sociale può contenere la fusione dell'uomo con una forza feroce che non si può e non si vuole combattere: le creature di Bathub non sono in lotta con la natura, ma ne sono protuberanza, elemento costitutivo, arti e denti e corpi in difesa di una famelica bocca spalancata sul muro della 'civiltà'.

 

Così, quando una nuova terribile tempesta climatica minaccia la sopravvivenza dei suoi compagni, nel piccolo cuore indomabile di Hushpuppy attanagliato dalla mancanza della madre e atterrito dalla malattia del padre, la furia del creato prende le sembianze degli 'Aurochs', grossi animali preistorici, enormi bisonti in fuga dai ghiacciai e diretti alla 'grande vasca'. Diretti verso di lei, bambina a cui non è concesso piangere, futuro Re della sua terra.

 

Ma lei è 'the man', lei è il maschio forte che non teme gli Aurochs più di quanto non tema il fuoco e l'acqua, lei è il fragile corpo del coraggio che si volta impettito a guardare negli occhi le bestie, selvagge come lei, impaurite come lei, buone come lei, dentro come lei. Perchè fuori dalla Natura non c'è libertà, fuori da se stessi non c'è coesione. And “i want to be cohesive”, dice Hushpuppy.


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