Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

02/05/24 ore

Cannes 2015 premia il valore: l’odissea di Dheepan e “Il figlio (ungherese) di Saul” i migliori



di Vincenzo Basile

 

La giuria guidata dai fratelli Coen ha voluto chiarire che a Cannes il cinema d'autore ha una casa sicura e accogliente. L'Industria e i premi che ne esprimono gli intenti, rimangano agli antipodi.

 

Jacques Audiard e Laslo Nemes raccontano due storie umili e straordinarie di sopravvivenza, diversissime ma simili per il coraggio dei loro protagonisti. Dheepan, ex soldato Tamil in cerca di un futuro in Francia e Saul del lager, che alla speranza ha rinunciato ma vuole dignitosamente seppellire il figlio ucciso dal gas nazista.

 

Laslo Nemes, che la sera precedente si era aggiudicato il premio della Critica (FIPRESCI), ancor più sorprendentemente vince il GRAND PRIX della Selezione Ufficiale per il Miglior Regista.

 

Un risultato davvero non scontato per un film estremamente rischioso e atipico nella cinematografia di genere e non solo.

 

Altrettanto meritato il premio al virtuosismo scenico e drammaturgico del grande taivanese Hou Hsiao Hsien per "The assassin", romanzo cavalleresco ambientato nella Cina del IX secolo.

 

Legittimo anche il premio della giuria a "The lobster" del regista greco Yorgos Lanthimos, dark-tale su una civiltà distopica condannata  ad accoppiarsi per non essere bandita nella foresta.

 

Ex aequo sospetto invece per le migliori attrici: Rooney Mara (Carol) ed Emmanuele Bercot (Mon Roi) mentre viene esclusa Cate Blanchett, anche lei in Carol. Un premio probabilmente strategico e contestatissimo in sala stampa.

 

 

Come attore, primeggia  l'eccellente ed emozionatissimo Vincent Lindon per "La loi du marché", che ha lungamente ringraziato il suo staff ed espresso solidarietà ai disoccupati nel mondo, di tutte le classi, vittime e carnefici loro malgrado nell’inferno economico che attraversiamo.

 

Infine Camera d'or riservata alla miglior opera prima al colombiano"La terra y la sombra" forse l’evento di maggior rilievo alla Semaine de la Critique. 

 

Estremante toccante l’assegnazione della Palma d'Onore a Agnes Varda, indimenticabile regista di "Cleo dalle 5 alle 7", e "Senza tetto né legge", cofondatrice della nouvelle vague, che ha commosso il pubblico con la consueta, delicata profondità, pronunciandosi da femminista illuminata, sul ruolo delle donne nel cinema.

 

Apprezzata unanimemente la svolta che ha avuto il festival grazie all'impegno del suo Delegato Generale, il popolarissimo Thierry Fremaux, che tra l’altro ha ampliato e rinvigorito la sezione Cannes Classics. Per omaggiare l'ospite d'onore di quest'anno, il regista Costa-Gravas, Palma d'Oro con Missing nel 1982, sarà proiettato il suo Z- l’orgia del potere, premio della Giuria nel 1966.

 

Tra i film della rassegna il supercultHitchcock/Truffaut, al quale, dato l'interesse generale suscitato, è stata eccezionalmente accordata una proiezione supplementare. E’ la storica intervista fiume rilasciata da Alfred Hitchcock a Truffaut nel 1962 a Hollywood, durante la post produzione di Birds.

 

 

Da quel materiale fu tratto un libro che rivelò al pubblico e agli addetti ai lavori americani, il genio del regista inglese, fino a  quel momento considerato poco più che un abile mestierante, realizzatore di film di sicuro profitto. Kent Jones da quel libro ha successivamente tratto il film, arricchendolo con i contributi salienti che vanno da Scorsese ad Assays, da Bogdanovich a Schrader e ad Anderson, per raccontare l'unicità di questo personaggio e di quanto la sua maestria sia stata fondamentale per l'evoluzione della narrazione cinematografia moderna e contemporanea.

 

Un’eco di mondanità dalla Croisette è arrivato in chiusura fino in sala stampa:

 

Munifico come il protagonista del romanzo di Scott Fitzgerald recentemente interpretato,  DiCaprio ha donato all’asta un suo quadro di Bansky, "Smiling Copper On Cardboard" che è  stato battuto per 1 milione di dollari. In più ha anche messo in palio un posto al suo tavolo, al gala per la "Leonardo Di Caprio Foundation" a St. Tropez, che si terrà a breve. Il costo? 250mila euro.

 

Ovviamente andrà tutto in beneficienza e in … detrazione.

 

- Cannes 2015: Sorrentino  Days, il Comico di Jaco Van Dormael, finalmente e la Louisiana di Minervini di V.B.

- Cannes 2015: Laszlo Nemes rompe gli schermi. Garrone strega e Moretti, finalmente si scansa di V. B.

- Cannes 2015: Garrone, Moretti e Sorrentino alla resa dei conti con i colleghi francesi di V. B.

 

 


Aggiungi commento