“Joy”, il nuovo film di David O. Russell, inizia con la parodia di una soap opera in bianco e nero che la madre di Joy Mangano (Jennifer Lawrence) guarda dal suo letto di malata immaginaria, sempre attaccata alla televisione. In sottofondo la voce di sua nonna (Diane Ladd) racconta la storia della sua originale e squinternata famiglia.
Joy è una specie di Cenerentola tuttofare, con un marito immaturo che sogna di diventare Tom Jones, due figli, un padre (Robert De Niro) che cambia continuamente amanti e non ha fiducia in lei, una sorellastra sempre ostile. Solo la nonna, Mimì, la comprende e la incoraggia.
Da bambina era in grado di costruire ingegnosi oggetti, come un collare per cani mai brevettato, era brava a scuola, ma poi aveva rinunciato a tutto dopo il divorzio, dedicandosi completamente a famiglia, casa e un lavoro di cameriera part time.
Una sera leggendo a sua figlia la favola del lungo letargo della cicala, si rende conto che è necessario anche per lei un “risveglio”, un ritorno ad uno stato di coscienza per ritrovare se stessa.
Nel ferirsi per caso con dei pezzetti di vetro mentre strizzava lo straccio per lavare i pavimenti, pensa di inventare in nuovo tipo di mocio, il “Miracle Mop”, formato da circa 300 fili di cotone ad alto assorbimento, strizzabili in un apposito secchio senza bagnarsi le mani.
Realizza i primi modelli nella piccola azienda di famiglia con il supporto finanziario di Trudy (Isabella Rossellini), la nuova compagna del padre, ma riesce ad ottenere un vero successo solo con la pubblicità fornita dal QVC, un canale di televendite, diretto da Neil Walker (Bradley Cooper).
La storia tuttavia non finisce qui, poiché molti saranno gli ostacoli da superare con coraggio e determinazione, prima di poter diventare una vera self- made woman conosciuta in tutto il mondo per aver inventato molti utili oggetti.
Ancora una volta David O. RusselL, regista e sceneggiatore del film, si concentra su temi da lui preferiti, come dinamiche familiari disfunzionali inquadrate nel contesto della società americana, senza rinunciare tuttavia a descrivere un Paese dove “l’ordinario incontra lo straordinario ogni giorno”, grazie ad una fede nel “sogno americano” che si rivela più forte di ogni ostacolo, perfino per le donne, purché si abbia inventiva e forza di volontà.
Lo stile è ironico, come nell’iniziale parodia della soap opera in bianco e nero: il regista si diverte nel mettere in ridicolo i lati negativi della società americana in modo un po’ surreale, ma in fondo non rinuncia a metterne in risalto le virtù, avvalendosi di ottimi attori, come Robert De Niro, J. Lawrence (candidata all’Oscar per la IV volta) e Bradley Cooper, interpreti di un altro suo film di successo, “The Silver Linings PLaybook”.
Giovanna D’Arbitrio