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23/12/24 ore

L'immensità, di Emanuele Crialese. Un film ricco di ricordi e suggestioni


  • Giovanna D'Arbitrio

Presentato al Festival di Venezia 2022, L'immensità, di Emanuele Crialese, è ambientato nella Roma anni 70 in un appartamento signorile nel quale Clara e Felice (Penélope Cruz e Vincenzo Amato) si sono appena trasferiti con i loro figli.

 

Il film racconta la storia di un matrimonio infelice che Clara sopporta solo per amore dei 3 figli (interpretati rispettivamente da Luana Giuliani, Patrizio Francioni e Maria Chiara Goretti).

 

Adriana (Luana Giuliani) è la più grande, ha 12 anni e soffre per le tensioni crescenti tra i genitori: in piena crisi d’identità, cerca di convincere tutti di essere un maschio e ciò complica ancor più i rapporti familiari.

 

Per sfuggire a un mondo che la opprime, Clara si rifugia nel gioco, in spettacoli televisivi, balli e canzoni d’epoca, viaggi della fantasia (messi in rilievo da scene in bianco e nero) in cui Clara si trasforma nella Carrà o Patty Pravo, mentre Adriana imita Adriano Celentano.

 

Non ci sembra giusto svelare la conclusione del film, un film di ricordi e suggestioni, emozionante e coinvolgente in particolare per le scene centrate sul rapporto madre-figlia: un’intesa tra due anime tormentate che cercano di evadere in una sorta di mondo parallelo  fatto di musica e danza.

 

A quanto pare il film è in parte autobiografico, poiché s’ispira all’infanzia del regista nato da genitori siciliani in seguito trasferitisi a Roma. 

 

L’immensità è il film che inseguo da sempre: è sempre stato ‘il mio prossimo film’, ma ogni volta lasciava il posto a un’altra storia, come se non mi sentissi mai abbastanza pronto, maturo, sicuro - ha affermato Crialese - È un film sulla memoria che aveva bisogno di una distanza maggiore, di una consapevolezza diversa. Come tutti i miei lavori, in fondo è prima di tutto un film sulla famiglia: sull’innocenza dei figli, e sulla loro relazione con una madre che poteva prendere vita solo nell’incontro, artistico e umano, con Penélope Cruz, con la sua sensibilità e la sua straordinaria capacità di interazione con tre giovanissimi non attori che non avevano mai recitato prima. Luana, Patrizio e Maria Chiara sono rimasti bambini sempre, e come tali sempre intensamente e immensamente veri”.

 

Un bel film, supportato da un buon cast, dalla magistrale interpretazione di Penelope Cruz, dalla sceneggiatura di Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni. Notevoli fotografia di Gergely Pohárnok e in particolare la colonna sonora di Rauelsson.

 

Tra i film del regista ricordiamo Once We Were Strangers (1997), Respiro (2002), Nuovomondo (2006). Terraferma (2011)

 

Ecco il trailer ufficiale del film (da Warner Bros. Italia).

 

 


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