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27/12/24 ore

Plan 75, di Chie Hayakawa. Film distopico su eutanasia e anziani


  • Giovanna D'Arbitrio

Presentato a Cannes 2022, dove ha ottenuto il Premio Camera d’Or con menzione speciale, scelto per rappresentare il Giappone ai Premi Oscar 2023, Plan 75,scritto e diretto dall'esordiente regista Chie Hayakawa, è un film distopico focalizzato sul tema dell'invecchiamento della popolazione.

 

Ambientato in un futuro Giappone, il film racconta come un programma governativo cerchi di risolvere il suddetto problema che pesa sul bilancio dello stato, offrendo agli anziani l’opportunità di ricorrere all'eutanasia per far spazio ai giovani.

 

E pertanto Michi (Chieko Baishô), un'anziana cameriera d’albergo, decide di sottoporvisi dopo essere stata licenziata (senza aver diritto ad una pensione): viene contattata da 3 giovani impegnati nel reclutamento di anziani, cioè un’operatrice di call center, un dipendente del Plan 75, Hiromu (Hayato Isomura), un’infermiera filippina, Maria (Stefanie Arianne), che per pagare le cure alla figlia accetta di lavorare per il progetto.

 

Saranno proprio loro, sebbene accuratamente indottrinati, che alla fine solleciteranno gli anziani ad uscire dall’asettico, burocratico programma, riscoprendo per gradi il valore del contatto umano e della vita. 

 

È chiaro che nel film la scelta tra la vita e la morte diventa solo una questione burocratica in una società in cui il vecchio va eliminato essendo “improduttivo”. Non concentrandosi solo su un personaggio, tuttavia, la regista riesce ad offrire diverse prospettive su un mondo in cui la morte è diventata l’unica soluzione a certi problemi e con tono pacato evidenzia le tecniche psicologiche usate per indurre i vecchi ad accettare l’eutanasia per far largo ai giovani, un sacrificio che risulta falsamente “non imposto, ma solo incoraggiato”.

 

Un tema in verità che sollecita molte riflessioni, poiché presenta vari aspetti, spesso contrastanti. In effetti, se da un lato esiste il pericolo che in una società disumanizzata la vecchiaia improduttiva possa realmente correre tali rischi, dall’altro osserviamo la mancanza di leggi adeguate che rispettino le “libere scelte” di coloro che, ancora capaci di intendere e di volere, possano tramite testamento biologico preservare il loro diritto ad una morte dignitosa, sottraendosi ad orribili sofferenze, spesso inutilmente prolungate da accanimento terapeutico.

 

Dopo la recente pandemia che ha falciato soprattutto gli anziani e i più deboli di tutte età, nonché gli orrori di guerra in Ucraina, di tanti conflitti dimenticati e del Mediterraneo ridotto a cimitero, il film distopico di Chie Hayakawa ci fa riflettere in verità non solo sugli anziani trattati come un inutile peso, ma su tutti i più deboli oppressi da ingiustizie, guerre, fame e soprusi, considerati solo numeri, non persone, per le crescenti aride logiche economico-finanziarie: i nuovi attuali, dogmi assoluti contro l’umanità.

 

Un film senz’altro significativo, supportato da un buon cast includente, oltre alla grande attrice Chieko Baisho (premiata al Far East Film Festival con il Gelso d’oro alla carriera), bravi interpreti come Hayato Isomura, Stefanie Arianne, Taka Takao, Yumi Kawai, Hisako Ôkata, Kazuyoshi Kushida, Yusaku Mori. 

 

Lafotografia è di Hideho Urata, le musiche sono di Rémi Boubal.

 

Ecco il trailer ufficiale del film (da Coming Soon)

 

 


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