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24/11/24 ore

’A Muzzarell’ di Diego Santangelo: un viaggio intimo e suggestivo nella realtà giovanile di Napoli, dal 15 febbraio al cinema



di Giulia Anzani

 

Nello scenario delle degradate periferie campane, fino al potenziale paradiso urbano dei Campi Flegrei, il regista Diego Santangelo invita in un viaggio cinematografico avvincente con il suo film d’esordio ‘A Muzzarell'. 

 

Prodotto dalla Santangelo Media Studios, con il supporto del Ministero della Cultura e del Festival Corto Flegreoe con il patrocinio del Parco Archeologico dei Campi Flegrei e del Comune di Pozzuoli, ‘A Muzzarell’ arriverà in sala a partire dal 15 febbraio

 

Un film che cattura l’essenza della gioventù partenopea e della sua lotta quotidiana attraverso un viaggio intimo e suggestivo, con Martina Varriale, Daniele Aiello, Pietro Juliano, Francesco Verde, Anna Marigliano, Elvira Pinto, Justin Mauriello, Angela Solla, Mariano Montesano, Gennaro Cicale, Anna Palladino e Nicandro Barone; musiche di Adriano Pennino e Partenope.

 

Il film di circa un’ora e trenta, segue il percorso intimo di due giovanissimi ragazzi che si immergono nelle aree degradate della periferia fino a raggiungere i tesori nascosti dei Campi Flegrei, tra antichi templi e vestigia romane, dal Tempio di Diana e quello di Apollo, tra le Terme Romane di Baia e l’antro della Sibilla. 

 

Il protagonista è Daniele, un dodicenne di Castel Volturno che sta per perdere la nonna che vive a 40km di distanza da lui, a Bagnoli nei Campi Flegrei, la cui ultima volontà è mangiare una mozzarella fatta dal figlio - nonché padre di Daniele - allevatore di bufale. Daniele, quindi, per accontentare la nonna intraprende un viaggio - in motorino prima, a piedi poi - in compagnia della sua crush (la ragazza per cui ha una cotta, nda) Martina. 

 

Il viaggio diventa un percorso alla scoperta di se stesso e contemporaneamente una via di fuga dalla realtà. Tra il pericolo della droga e dell’emarginazione sociale, con la minaccia di essere coinvolto nel pericoloso mondo dello spaccio, Daniele si imbatte in incontri inaspettati con individui fuori dal comune che gli offrono una panoramica a tutto tondo per fargli comprendere le sfide e le opportunità della vita. 

 


 

Non solo: attraverso questa variegata gamma di esperienze, Daniele e Martina sono costretti a esaminare le proprie scelte e ad affrontare il complesso processo di crescita personale e auto-rivelazione. Nel corso del viaggio esperienze straordinarie emergono riportando alla mente di Daniele ricordi di un’infanzia felice, forse sopiti o mai realmente vissuti. Aleggia, inoltre, enigmatica e misteriosa la presenza di una donna che si manifesta in varie forme ed età diverse e sembra accompagnarlo lungo il viaggio verso la libertà.

 

Non soltanto per la bellezza visiva dei paesaggi pittoreschi, ma soprattutto per l’intenso viaggio nel mondo interiore dei personaggi, lo spettatore sarà affascinato da ‘A Muzzarell’, in cui il regista traccia un percorso emozionale ricco di contraddizioni, che riflettono autenticamente le complessità della vita giovanile contemporanea in taluni contesti del Sud Italia. “Nel film la descrizione dei luoghi e delle situazioni più tipicamente criminose è compressa in poche scene fondamentali alla narrazione, piuttosto è la possibilità di redenzione e salvezza che spinge a raccontarle la storiaha affermato il regista Diego Santangelo. 

 

 

 

Già regista di spot televisivi e documentari, noto anche come fotografo di moda e celebrità, il partenopeo Santangelo ha contestualizzato lo svolgersi della sua opera all’interno della“condizione di forte rischio e di potenziale devastazione che vivono i nostri adolescenti, soprattutto quelli che oggi si affacciano alla vita, cresciuti nella frenesia della mobilità di genitori sempre in corsa - assenti, spesso divorziati, disperati, che hanno smarrito la rotta della genitorialità - nella più assoluta incomprensione del mondo che non ha più regole e valori, un mondo digitalizzato e “socialized”. Le seduzioni, le dipendenze e i guasti psicologici che trasformano la vita di questi ragazzini in un inferno: delineando una società di bulli in competizione per la griffe, il cellulare, la curva da stadio, l’anoressia da app che filtra forme e liscia pelle creando cloni perfetti, un mondo impossibile ma concretamente virtuale, che si sostituisce al mondo reale fatto di affetti e relazioni umane”. 

 

A Muzzarell’, con una narrazione avvincente e la sensibilità verso temi della redenzione e della crescita personale, offre uno sguardo autentico su una realtà contemporanea di tanti giovani che si trovano ad affrontare sfide e a doversi trovare pronti di fronte alle opportunità in un mondo in continua evoluzione. 

 


 

 


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