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22/11/24 ore

Ogni cosa al suo posto, di Oliver Sachs. Passione, studio e ricerca


  • Giovanna D'Arbitrio

In questi momenti drammatici in cui il Coronavirus imperversa, costretti a stare in casa in modo responsabile per non diffondere ulteriormente l’epidemia, i libri diventano preziosi compagni delle nostre giornate di forzata reclusione.

 

Tra i libri letti di recente, mi ha colpito Ogni cosa al suo posto,  di Oliver Sacks (Ed. Adelphi 2019), famoso medico, chimico, scrittore e accademico britannico, che ci racconta il suo percorso di ricerca sulla mente umana.

 

Nella prima  parte del libro egli ricorda i primi anni della sua vita: la sua passione per il nuoto per la sensazione di libertà provata; l’amore per la lettura di libri di ogni genere scoperti da ragazzo nella libreria di famiglia e poi in varie biblioteche dove la sua istruzione è avvenuta più che nelle scuole; le costanti visite ai musei, in particolare quelli di carattere scientifico che gli rivelarono il rapporto tra Natura, Terra e Cosmo con le sue leggi eterne. Là il futuro studioso della mente umana immaginava di essere un viaggiatore e di visitare il mondo, scoprendo Verità e Bellezza, evocati in lui la visione dell’ordine dell’Universo.

 

Nei capitoli successivi scorrono nella mente del lettore le descrizioni di vari personaggi ed esperienze: Humphry Davy che fu per lui una figura eroica per le sue idee rivoluzionarie sul rapporto tra materia ed energia; Frigyes Karinthy, autore del libro Viaggio intorno al cranio, opera che lo influenzò nel descrivere i casi neurologici; l’attenzione ai sogni premonitori di alcuni pazienti; l’interesse per i pazienti affetti dalla sindrome di Tourette e in particolare per quelli affetti da encefalite letargica descritti nel suo libro “Risvegli” che ispirò l’omonimo  film di Penny Marshall nel 1990. Insomma un bel libro, che si legge tutto d’un fiato, colto ed erudito, scritto da uno studioso capace di unire cultura scientifica con quella umanistica.

 

Nel risvolto anteriore di copertina si legge quanto segue: “Come i suoi lettori ben sanno, il tratto che accomunava le varie facce di quella personalità unica che è stato Oliver Sacks era la passione. Una passione destinata ancora una volta a contagiarci, giacché in questo libro ritroveremo tutta la vitalità dell'uomo curioso, l'acutezza dello scienziato, l'empatia del medico, la brillantezza dello scrittore. Risaliremo, sul filo dei ricordi, alla genesi di tante sue inclinazioni: quella per il nuoto, trasmessa dal padre; quella per la storia naturale, maturata nel corso delle visite al Museo di Storia naturale a South Kensington; quella per le biblioteche, innescata dagli scaffali del salotto di casa. Ammireremo la sua non comune capacità di auscultare le neuropatologie e le psicopatologie come fossero irruzioni di antropologie aliene, dalla «figura di cera» congelata nell'immobilità per un «coma ipotiroideo» ad alterazioni percettive quali gli «arti fantasma», dai sintomi terribili dell'encefalite letargica ai più eccentrici disturbi della cognizione o dell'umore. La molteplicità di temi e interessi coltivati in un'esistenza fatta di molte esistenze sovrapposte, dalla vita extraterrestre alle varietà zoologiche - elefanti, oranghi, pesci - ai giardini e agli orti botanici. Una voce perturbante e partecipe, ironica e intensa che connotava - «non importa se nella contemplazione di un'opera d'arte, di una teoria scientifica, d'un tramonto o del volto di una persona amata» - la sua inesauribile voracità conoscitiva. 

 

Oliver Sacks, nato a Londra il 9 luglio del l933 e morto a New York nel 2015), conseguì la laurea in medicina alla St. Paul's School di Londra e la specializzazione in neurologia al Queen's College di Oxford si trasferì poi a a New York, dove si dedicò soprattutto a pazienti sofferenti di emicrania cronica e di parkinsonismo postencefalico. fino al l992 lavorò come docente di neurologia clinica presso l'Albert Einstein College of Medicine di New York.

 

Ha approfondito lo studio delle funzioni dell'emisfero destro e delle ripercussioni sul sistema centrale di lesioni periferiche e deficit specifici. Sacks respinge la nozione di una rigida localizzazione a livello cerebrale, dello "schema posturale" basata sul dualismo mente/corpo.

 

Tra i libri di Oliver Sacks  ricordiamo in particolare Migraine, Awakenings, A leg to stand on, The man who mistook his wife for a hat, Seeing Voices, Uncle Tungsten, Oaxca journal, Musicophila Hallucinations.

 

 


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