di Giulia Anzani
È in libreria dal 14 aprile, il pamphlet edito Luigi Pellegrini Editore, del vicedirettore del Quotidiano del Sud, Paride Leporace. Il titolo è “Giacomo Mancini. Un avvocato del Sud” (Luigi Pellegrini Editore), ed è dedicato al leader socialista, venuto a mancare l’8 aprile 2002.
“A vent’anni dalla morte di uno dei più grandi leader politici calabresi,” scrive Leporace nell’introduzione al suo libro, “ho deciso di scrivere sulla sua figura storica una sorta di pamphlet divulgativo con l’auspicio di riuscire ad arrivare anche alle giovani generazioni che non lo hanno conosciuto in vita ma anche di poter riaprire una discussione sulla Calabria e il Mezzogiorno”.
In poco meno di un centinaio di pagine sono affrontati, in modo breve e conciso, gli argomenti principali che hanno caratterizzato la figura di Giacomo Mancini, come politico e come uomo, a partire dal rapporto con Cosenza, la sua città, e Pietro, suo padre.
Sono raccontati gli anni della guerra, quelli della dirigenza socialista, il suo periodo da Ministro della sanità - con l’importantissima e difficile decisione di diffondere il vaccino Sabin contro la piaga della poliomielite -, e la sua lungimirante visione dell’abbattimento delle barriere architettoniche, con la “questione urbana e infrastrutturale”.
Viene ricordata la paternità di Mancini sulla costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria: “Un’autostrada simbolo, magnificamente tratteggiata dallo scrittore e giornalista lucano Andrea Di Consoli, che essendo originario di Rotonda, paese del Pollino, ben la conosce. L’ha definita “… Cordone ombelicale, imbuto, inferno, budello miasmatico, percorso ad ostacoli, ma tutto è la Salerno-Reggio Calabria fuorché una strada normale”, scrive Leporace.
E ancora, la questione democratica, il periodo da segretario Nazionale del PSI, il suo lavoro da, citando ancora l’autore del pamphlet, “intellettuale raffinato”.
Di Mancini, insomma, grazie al libro di Leporace, possiamo ricordare - o scoprire - tante opere incredibili, visionarie e di altissimo livello, che hanno innalzato la Calabria a un livello a cui nessun altro sarebbe riuscito a portare.
E i brevi racconti scorrono in una lettura fluida e piacevole che permette a chi non l’ha conosciuto di farsi un’idea, a chi invece l’ha visto all’opera di ricordare questa immensa figura.
La figura di un uomo controverso, amato e odiato, temuto e onorato, nella stessa misura. Ed è proprio questo che determina il carisma tipico dei grandi personaggi, di cui il Vecchio Leone era sicuramente dotato.
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