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Didier Musiedlak insegna storia contemporanea nell’Universitа di Parigi-Nanterre. Allevo di Pierre Milza e Renzo De Felice, ha insegnato a lungo presso l’Institute d’Etudes Politiques di Parigi.
In occasione del centenario della marcia su Roma cerca da dimostrare quanto possa essere fecondo un approccio basato sull'evento, che porta a interpretazioni di ampio respiro basate su una ricchezza di scoperte archivistiche.
Lo fa nel suo libro ‘La Marcia su Roma tra storia e mito’ (Rubbettino Editore) che consente una lettura più significativa avendo potuto consultare materiali inediti (vedi archivi inediti di due dei Quadriumviri (Italo Balbo e Cesare Maria De Vecchi) che consentono di leggere una nuova prospettiva sulla marcia su Roma e di rivederne la storia.
“… Alla luce di una documentazione essenzialmente inedita, Didier Musiedlak, cento anni dopo, tenta di scoprire ciò che, nella struttura dell’avvenimento, rientrava nel mito. Interpretata dai fascisti come una rivoluzione, in realtà la marcia risponde poco a questa definizione. Mussolini continuò a esitare sulla tattica migliore da adottare, rimanendo a Milano lontano dal campo di battaglia. Il più delle volte, il duce restò in disparte, attendista, spettatore più che attore, talora senza sapere come avrebbe potuto tirarsi fuori dalle situazioni più spinose…” - riporta la quarta di copertina del libro.
Questo libro assume un punto di vista diverso. È un tentativo di sfatare i miti, sottolinea l’autore in un’intervista… Gli storici hanno cercato di rendere conto della natura della marcia ponendo la questione centrale della sua importanza in relazione alla costituzione del regime fascista, senza interrogarsi con sufficiente pertinenza sul grado di contaminazione del mito.
“… Una delle questioni chiave che solleva nel corso del libro riguarda la natura rivoluzionaria della marcia su Roma : fu una Rivoluzione, come sostiene ad esempio Emilio Gentile, e come i fascisti lavorarono per forgiare i contorni di un gesto insurrezionale e rivoluzionario?…” - viene chiesto all’autore in un’intervista… Il mito era più importante dell'evento stesso- sottolinea Musiedlak -, rese possibile la presa del potere a causa della passività delle istituzioni dell'Italia liberale, che permise di evitare un colpo di Stato …”.
Quella che segue è una conversazione tra Didier Musiedlak e il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa che ripercorrendo il corposo testo dello studioso parigino, approfondisce l’evento e lo ripercorre per una rilettura che basandosi su alcune scoperte archivistiche, prova a rileggere l’avvenimento in una logica meno retorica e per taluni senza fine in chiave “mitologica”.
- ‘La Marcia su Roma tra storia e mito’ di Didier Musiedlak. Conversa con l’autore Giuseppe Rippa
(Agenzia Radicale Video)
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