Nelle aule del Museo Pio Clementino dei Musei Vaticani a cura del direttore Antonio Paolucci abbiamo una strabiliante esposizione fotografica dell’antica statuaria romana in quello che è il museo più importante del mondo.
L’artista proposto per ottenere tale fine è Massimo Listri, un maestro della fotografia molto versatile che riesce ad ottenere efficaci risultati su una gamma di temi abbastanza estesa, di cui le numerose mostre tenute in tutto il mondo sono un’esplicita dimostrazione.
In questo caso tratta gli interni di un Museo Vaticano che conta parecchi importanti interpreti fra i suoi colleghi, con una esposizione che per forza di cose diventa un confronto non facile da ottenere.
In fondo la rigidità dell’argomento non permette forzature e avendo i margini operativi molto limitati Massimo Listri, come costretto, "entra" nella materia delle sculture e dei decori che gli scorci da lui fotografati rappresentano tentando di tirare fuori tutto il loro splendore.
Una mostra che mostra lo stesso luogo che la espone infatti ci si trova di fronte ad una ripetizione di quello che si vede intorno. Sono le foto dei padiglioni del museo che chi è entrato si accinge a vedere.
Ti colpisce il fatto che ti trovi fotografati gli stessi ambienti che hai sotto il naso ma che ti sorprendono per bellezza ricavata dalla magia dell’obiettivo dell’artista.
Lì per lì sorprende e sembra che abbia fatto qualcosa di eccezionale, ma se si guardano i lavori che ha fatto in passato ci si stupisce di meno perché per Massimo Listri non è cosa nuova affrontare questo genere fotografico. Possiamo dire che è una sua peculiare abilità riuscire ad arrivare a dare volto a tutto il volume da lui ritratto. Con la sua immagine trova la possibilità di tirare fuori anche i minimi particolari, che paradossalmente aumentano ed evidenziano la sintesi formale ricercata, dando una forma più nitida, più potente, ottenendo una foto di grande forza espressiva pur rimanendo, come ho già detto, nella rigida precisione della cosa.
Una mostra che vuole dirottare il pubblico che normalmente vede nei Musei Vaticani il Laocoonte, l’Apollo di Prassitele, l’Hermes del Belvedere proprio aggiungendo un occhio fotografico, 20 fotografie di grande formato (180 x 225 cm) che ritraggono gli ambienti monumentali del Museo Pio Clementino al Vaticano.
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