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24/11/24 ore

Monosemi – Cerimonie di sensazioni e altri procedimenti


  • Giovanni Lauricella

I quadri di Ak2deru offrono una dimensione analitica da interpretare fra le ripetute sottili pennellate che riempiono la superficie del supporto che di volta in volta intende dipingere: tela, masonite o carta applicata su tavola.

 

Se ci si fa caso, il verso del tratteggio ha un andamento a linee parallele, tale da renderlo come una struttura ripetitiva, mentre invece la diacronia presente nell’esecuzione dà alle brevi linee dai diversi colori un effetto vibrante, una sorta di intenso e appena percettibile movimento.

 

Segni che si susseguono a sequenza di onda,  quasi a suggerire un lieve tremolio, come volendo scuotere l’equilibrio di chi vede. La pittura così eseguita, anche se accurata e quasi calligrafica, mette la visione in condizioni precarie, indefinite. Un ornatus dove il genius offre una trama pregna di retorica, che spinge l’interpretazione ad un livello che sta al disopra dell’opera ovvero nel profondo di chi la vede.

 

Una concatenazione di effetti che interagiscono e creano la validità dell’opera. Non solo, potremmo dire che c’è del suono, non in un andamento musicale tradizionale ma in quello che potrebbe essere la rappresentazione del suono che la fisica ci fa immaginare. Ak2deru scopre un nuovo sistema di diagramma che non è lineare, nel senso che non va per punti nello spazio, ma è lo spazio così sollecitato che viene ad essere presentato.

 

Una superficie vibrante come se avesse vita propria, una trama fatta di componenti che tutte insieme creano la textura del volume o della porzione di spazio rappresentata. Un idioma grafico che esprime stati psichici inconsci ma che potrebbe essere anche la microscopica scansione cellulare di una membrana che avvolge o che copre un corpo, sia esso organico che inorganico.

 

Se si vuole sono le visioni che si hanno quando si guardano i documentari o le immagini delle riviste scientifiche, quando si vuole analizzare la struttura di una materia, ma sempre dal punto di vista formale.

 

I collegamenti stilistici che per primi possono venire in mente (anche se si tratta di aspetti realizzativi differenti) ci portano ad Hans Hartung per quanto riguarda la perizia delle pennellate o a Mark Rothko in virtù di quelle ricerche cromatiche che in campiture più grandi questi realizzava.

 

Interessante e di indispensabile lettura è il catalogo di Piero Pala che scandaglia in profondità l’opera di Ak2deru.

 

 

Monosemi

Cerimonie di sensazioni e altri procedimenti di Ak2deru

a cura di Piero Pala

Interno 14

via Carlo Alberto 63. Roma

Dal 18 al 29 aprile 2015

 

 


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