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26/12/24 ore

Femminicidio di Paola Volpato. Donne uccise dal 2015 a oggi


  • Giovanni Lauricella

Alla Camera dei deputati per la ricorrenza della giornata del femminicidio si è svolta a Vicolo Valdina alla presenza di Cesare Biasini Selvaggi e Giorgia Calò, che hanno curato l’esposizione, e la deputata Delia Murer (articolo 1-Mpd) che da anni si batte sui temi a difesa delle donne, la mostra “Femminicidio” di Paola Volpato, donne uccise dal 2015 a oggi.

 

Come se fosse il corpo di un tempio alla memoria al centro dell’ampio salone primeggia una struttura cubica nera dove sono affissi piccoli fogli bianchi sui quali sono dipinti a guazzo in china nera i volti delle vittime, 288 in tutto (tanti quante sono le vittime del femminicidio strappate alla vita dal 2015 a oggi), ricavate da foto di giornale o da Internet, mentre in alcuni casi, 66 in tutto, il foglio ha tonalità di nero, perché il volto della vittima non era reperibile.

 

Fogli che sembrano quelli che si usano come promemoria sulle bacheche per le attività quotidiane. Mostra di macabre tracce di visi scoperti dall’artista che denunciano la crudeltà di questa tragica realtà, visi ritratti in tempi forse felici di quando erano ancora ignare del destino che le attendeva, quasi tutte vittime di patner,  ex fidanzati o mariti.

 

Donne comuni, quelle che incontri tutti i giorni per strada, sull’autobus, al supermercato, al lavoro, in un qualsiasi ufficio. Visi che a guardarli non desterebbero alcuna impressione, sono le espressioni che si fanno comunemente quando si lascia la propria immagine su una foto: il sorriso, la bellezza, lo sguardo interessante, un’espressione accattivante, molte, ironico a dirsi, con uno sguardo lungimirante, visi di brave persone, le donne che vorresti amiche, quelle generose pronte a rischiare per aiutarti, quelle sincere che credono negli altri, le donne che si impegnano per un mondo positivo, le persone che vorresti trovare al tuo fianco in caso di necessità…

 


 

Purtroppo, sono quelle che non troverai più, sono scomparse, sono ormai introvabili. Il contrario che quelle donne volevano lasciare in quelle foto, del mondo che volevano illustrare con il proprio viso in una foto.

 

In quell’opera di Paola Volpato emerge un triste disegno volto alla disumanizzazione di questa società, un progetto di distruzione umana che va avanti inarrestabile come uno schiaccia sassi che fa tabula rasa di tutte le speranze umane dove  si ammazza la voglia di autonomia delle donne e il suo percorso di libertà in violazione dei diritti umani.

 

Recependo la convenzione di Istanbul, questa mostra vuole mettere in evidenza la necessità di dare fondi ai centri antiviolenza e alle case rifugio, di corsie preferenziali nei tribunali per trattare i casi delle donne che denunciano di subire violenze, del grosso lavoro da fare nelle associazioni e nelle scuole, nella sanità e in tutte le istituzioni.

 

Nel prezioso catalogo della mostra “Femminicidio” ci sono interessanti testi di Delia Murer, Cesare Biasini Selvaggi, Giorgia Calò, Gaetano Salerno, Laura Zangarini.

 


 

Femminicidio” di Paola Volpato

Donne uccise dal 2015 a oggi.

A cura di Cesare Biasini e Giorgia Calò

Vicolo Valdina, Camera dei Deputati, Roma

Dal 24 novembre al 7 dicembre 2017

 

 


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