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22/12/24 ore

Stefano Accorsi e il “Decamerone” dei nostri giorni



Una compagnia itinerante mette in scena le novelle del Boccaccio, costruendo quinte ed atmosfere all'interno di un carro che contiene tutto: segreti, gelosie, ripicche, amori, amicizie. L'ironia ed un sano erotismo bucolico servono a tenere lontani i brutti pensieri, mentre la peste imperversa sulla Firenze trecentesca del Decamerone. Ci si allontana per un po' dalla città per ricercare altrove la capacità di risollevarsi: nelle storie da raccontare e delle quali ridere, ad esempio.

 

Che si tratti di un marito possessivo che viene abilmente raggirato dalla scaltrezza della moglie, di un dolce garzone di bottega innamorato di una donna tenuta sotto chiave dai fratelli siciliani, o di un falso giardiniere muto che riaccende le voglie amorose delle pallide monache di un convento. E così si può dimenticare, o per lo meno scacciare momentaneamente, il pensiero della morte, del disfacimento, della paura.

 

Racconti impudenti, a tratti grotteschi, che riescono ad alleggerire l'animo senza mai mentire. Ascoltiamo risuonare parole familiari, ci sentiamo un po' fiorentini anche noi. Perchè “..li malandrin potenti ma quando mai finiscon carcerati?” Ci accorgiamo allora che Boccaccio è ancora qui, a parlare attraverso l'arte mirabile di eccellenti attori, per dirci che fuori c'è la peste, è vero. Quella del disagio, della mancanza, dell'ingiustizia sociale e degli sfruttamenti avvilenti. Ma che si può trasformare tutto, persino questo. Le proprie debolezze in forza, i drammi in occasioni di rivalsa. E magari, persino in un'inattesa risata.

 

Regina Picozzi

 

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“Decamerone – vizi, virtù, passioni”

Adattamento teatrale e regia di Marco Baliani

Con Stefano Accorsi, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu, Naike Anna Silipo

Al Teatro Ambra Jovinelli di Roma dal 19 febbraio al 1° marzo 2015


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