Che Romeo e Giulietta fosse uno dei lavori di William Shakespeare di maggior richiamo non è da dimostrare per quanto è risaputo, eppure Gigi Proietti, che in questa occasione è in veste di regista, vuole che lo sia di più, lo vuole portare a tutti, ai patiti del teatro e no, come quelli che ne soffrono la distanza culturale.
Proietti ne esalta il lato più universale dei personaggi tanto da ambientarli con estrema disinvoltura ai tempi d’oggi come se fosse una comune storia odierna, con musica rap, pop, balletti hip hop, con tanto di moonwalk e beatbox a volontà accompagnata da allegri coretti di kick drum. E tutto il resto del grande lavoro teatrale del Bardo? Vi chiederete, dove va a finire tutta quella enorme partitura teatrale ? In un sogno che inizia con l’ingresso alla festa in maschera del gruppetto di ragazzi di cui fa parte Romeo alla casa dei Capuleti, loro acerrimi nemici.
Così, dalla festa in poi la scena si trasforma in un teatro in costume d’epoca. Sogno che Gigi Proietti propone come se fosse lo sviluppo di una ipotetica storia, l’effettiva partitura di Romeo e Giulietta, che probabilmente non sarebbe avvenuta se non avessero partecipato alla festa e se non si sognasse di amare una donna che è in definitiva il tema portante della trama Shakespeariana.
Un racconto che nel momento più drammatico, alla morte dei due personaggi principali, cessa di essere sogno e ritorna nella realtà attuale come pure gli abiti che indossano gli attori, un ritorno ai nostri giorni, fatti di crudeltà e odio che causano i lutti che ci costringono ad essere angosciati testimoni.
Un lavoro schietto che trasforma Romeo e Giulietta in uno spettacolo di intrattenimento dove non si disdegnano battute spinte, parolacce e ironiche valutazioni su come Shakespeare ha scritto quest’opera e strizza l’occhio al grande pubblico televisivo dove Gigi Proietti ha un grosso seguito.
Chi poteva fare una migliore trasformazione meglio di chi ha tenuto la serie televisiva di un commissario che se non fosse fatto con quella faccia da pagliaccio come Gigi Proietti sa fare e con quelle moine da romanaccio e di quella autoironia disarmante che tanto piace al pubblico tanto da inchiodarlo la sera nelle poltrone?
Questa maestria consumata era riportata con molta disinvoltura e abilità di regia nel dramma di Giulietta e Romeo rendendo molte scene simili a delle macchiette da teatro comico ma che inesorabilmente la possente struttura portante del Bardo piegava nel dramma.
Forse a questo punto mancava anche qualche farfalla su un inguine scoperto ma sappiamo tutti che le zoommate nel teatro non si possono fare.
Stranamente quello che non ha fatto è quello di tagliare, di accorciare la trama per renderla più sostenibile all’attenzione degli spettatori. Tre ore di teatro sono rischiose per la tenuta del pubblico ma lì penso che abbia supplito l’entusiasmo dei giovani attori del laboratorio teatrale a cui Gigi Proietti tiene tanto e a cui ha finalizzato gran parte di questo lavoro per rendere un Romeo e Giulietta godibilissimo.
Romeo e Giulietta
Regia di Gigi Proietti
Traduzione di Angelo Dallagiacoma
Prodotto da Politeama Srl
Globe Theatre di Roma
Fondazione Silvano Toti
Gigi Proietti direttore artistico
Interpreti (in ordine alfabetico)
Coro Coro Mercuzio Giulietta Balia Coro Padre Capuleti Paride Frate Lorenzo Coro Coro Padre Montecchi Coro Coro Tebaldo Coro Coro Coro Madonna Capuleti Benvolio Principe di Verona Coro Coro Romeo |
NICOLA ADOBATI LAVINIA ANSELMI ALESSANDRO AVERONE MIMOSA CAMPIRONI FRANCESCA CIOCCHETTI ANTONIO DE STEFANO MARTINO DUANE DIEGO FACCIOTTI GIANLUIGI FOGACCI ENRICO GIMELLI CARLOTTA GRAVERINI ROBERTO MANTOVANI RICCARDO MAROTTA FRANCESCO MASTROIANNI MATTEO MILANI VALERIA PALMA DANIELE PAOLONI GIANLUCA PASSARELLI LOREDANA PIEDIMONTE GUGLIEMO POGGI RAFFAELE PROIETTI MATTEO PROSPERI SIMONE RUGGIERO MATTEO VIGNATI |
REGISTA ASSISTENTE
Loredana Scaramella
COSTUMI
Flavia Foglietta
SCENE
Fabiana Di Marco
CONTRIBUTI MUSICALI
Roberto Giglio
DISEGNO LUCI
Umile Vainieri
PROGETTO FONICO
Franco Patimo
MOVIMENTI DI SCENA
Alberto Bellandi