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18/11/24 ore

Pena di morte, l'atroce record dell'Iran nel rapporto di IHR



Il numero delle esecuzioni in Iran nel 2012 è tra i più alti registrati in più di 15 anni. Lo rivela il quinto rapporto annuale di Iran Human Rights (IHR) sulla pena di morte in Iran, che dipinge un quadro agghiacciante su come la pena capitale sia stata usata.


 

DAL RAPPORTO

 

"Il Rapporto viene pubblicato in un momento in cui la società iraniana si avvia verso un futuro incerto. Le condizioni socio-economiche peggiorano di giorno in giorno, e a giugno 2013 un’altra tornata di elezioni presidenziali comincerà in Iran....Diffondere il terrore nella società è la principale strategia oppressiva delle autorità iraniane, e la pena di morte è lo strumento più importante nelle loro mani per raggiungere l’obiettivo.

 

A partire dalle proteste del 2009 il numero delle esecuzioni, e in modo particolare quelle in pubblico, è sensibilmente aumentato. Le esecuzioni in pubblico nel 2012 sono state sei volte di più di quelle avvenute nel 2009.

 

La tendenza continua anche nel 2013. Solo nei mesi di gennaio e febbraio 20 persone sono state impiccate in pubblico. Altre dimostrazioni di orrore hanno avuto luogo nel 2013, tra cui l’impiccagione pubblica in stile talebano di un giovane nello stadio di calcio di Sabzevar, le esecuzioni pubbliche di due giovani condannati per reati di rapina, e la pubblica amputazione delle dita di una mano a un uomo a Shiraz .

 

Sono riprese le esecuzioni segrete nel carcere di Vakilabad a Mashhad (Iran nord-orientale). Dall’ottobre 2012, IHR ha ricevuto notizie di esecuzioni settimanali in quella prigione, dove probabilmente finora sono state messe a morte varie centinaia di detenuti. IHR ha incluso solo una piccola parte di quelle esecuzioni nel presente rapporto.

 

...Ci sono anche notizie di esecuzioni non rese note in varie altre prigioni iraniane, come quella di Rajai Shahr a Karaj. I prigionieri del braccio della morte, in quel penitenziario, vivono nella paura continua dell’esecuzione Le accuse relative alla droga comportano ancora la maggioranza delle esecuzioni in Iran e molti dei prigionieri messi a morte per reati di droga non sono identificati. Questi condannati non ottengono considerazione dai media internazionali, non esistono campagne per salvare le loro vite e le loro esecuzioni non portano di solito a un’attenzione internazionale.

 

Tuttavia, nel 2012, le vittime della “guerra contro le droghe” del regime iraniano – che riceve il sostegno dell’UNODC – hanno finalmente avuto un volto. Saeed Sedighi, un giovane torturato perché confessasse di essere un narcotrafficante, è stato condannato dopo un processo iniquo e messo a morte nell’ottobre 2012. La sua esecuzione è stata rimandata di una settimana a causa di una campagna internazionale lanciata da varie organizzazioni per i diritti umani, come IHR e ECPM, di comunicati diffusi dai Relatori Speciali delle Nazioni unite e delle reazioni da parte della comunità internazionale.

 

Molti prigionieri nel braccio della morte, in Iran, sono trattati in modi analoghi. Vengono sottoposti a tortura, costretti a confessare, subiscono processi ingiusti e i loro casi non ricevono appropriata attenzione.

 

... IHR e ECPM sono anche preoccupate per i prigionieri in attesa di esecuzione appartenenti a minoranze etniche dell’Iran, in modo particolare i detenuti arabi, i baluci e curdi che restano in imminente pericolo di esecuzione.

 

...Mentre le elezioni presidenziali si avvicinano, noi temiamo un incremento nel numero delle esecuzioni, in modo particolare nelle regioni abitate da minoranze etniche dell’Iran.

Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce internazionale di IHR, ha affermato: “Esortiamo la comunità internazionale a prestare maggiore attenzione all’Iran nei prossimi mesi perché ci aspettiamo un aumento delle esecuzioni. Ci sono anche vari prigionieri di coscienza che sono in imminente pericolo di esecuzione. Esortiamo le Nazioni unite a imporre un divieto delle esecuzioni in pubblico che, oltre a rappresentare una pena disumana, abbrutiscono anche il pubblico che vi assiste, specialmente i bambini.”

 

 

Il Rapporto annuale 2012 Iran Human Rights (IHR) in sintesi:

 

Almeno 580 persone sono state messe a morte nel 2012 in Iran.

294 casi (51%) sono stati resi noti da fonti iraniane ufficiali.

286 casi inclusi nei dati annuali sono stati resi noti da fonti non ufficiali.

• Solo 85 delle 325 esecuzioni segrete che si stima abbiano avuto luogo nel carcere di Vakilabad nel 2012 sono incluse in questo rapporto.

• Almeno il 76% delle esecuzioni incluse nel presente rapporto è dovuto ad accuse relative alla droga.

• 60 esecuzioni hanno avuto luogo in pubblico nel 2012. Il 46% di queste sono avvenute nella provincia di Fars (Iran meridionale).

• Un terzo (20) degli imputati messi a morte in pubblico erano stati condannati per reati relativi al traffico di droga.

• Almeno 27 cittadini afgani e un cittadino pakistano sono stati messi a morte nel 2012.

• Almeno 9 donne sono state messe a morte nel 2012.

• IHR ha ricevuto notizie di esecuzioni segrete o non rese note in più di 15 di verse prigioni iraniane.

 

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