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24/11/24 ore

Oms, una donna su tre è vittima di violenza: è epidemia



Un'epidemia. Così un rapporto dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) basato sulle stime di dati provenienti da 81 Paesi, definisce il preoccupante dilagare della violenza ai danni della popolazione femminile: una donna su tre nel mondo è vittima della feroce brutalità del marito/compagno o di sconosciuti.

 

Secondo quanto emerge da questo “primo studio sistmatico”, condotto con dati globali in collaborazione con la London School of Hygiene and Tropical Medecine e con il Consiglio sudafricano della Ricerca medica, “su scala mondiale il 35% delle donne ha subìto violenze fisiche e/o sessuali dal partner oppure violenza esercitate da altre persone”.

 

Dati “scioccanti”, li definisce Flavia Bustreo - vice Direttore generale dell'Oms per la salute della famiglia delle donne e dei bambini – che evidenziano come “tutte le fasce di età sono colpite”, in “tutte le regione e le classi sociali”: un fenomeno, insomma, “diffuso in tutti gli angoli del pianeta”.

 

I risultati emersi dalla ricerca, stimati comunque al ribasso perché spesso gli episodi di violenza non vengono denunciati, dimostrano come il tasso di prevalenza si distribuisca abbastanza 'equamente' in Africa (45,6%), nelle Americhe (36,1%), nel Mediterraneo orientale (36,4%), nel Sud est-est asiatico (40,2%), in Europa (27,2%) e nel Pacifico Occidentale (27,9%).

 

Un problema mondiale “di sanità pubblica che richiede un intervento urgente”: in definitiva, spiega Heidi Stockl, autrice dello studio, si tratta del “risultato finale di un mancato intervento da parte della giustizia contro la violenza domestica”. E' oramai più che necessario, continua la ricercatrice, “aumentare gli investimenti nella prevenzione di questo tipo di violenza, per sostenere le donne coinvolte in questi episodi e per controllare il possesso di armi per persone con una storia di violenza alle spalle”.

 

“E' importante – conclude l'esperta – che il personale sanitario sia sensibilizzato e formato per fare adeguata assistenza alle vittime ed è fondamentale la prevenzione e l'educazione dei bambini e dei giovani: c'è ancora il concetto che la violenza contro le donne è tollerabile o, peggio, che ce se ne può vantare. E questo deve assolutamente essere cambiato”.


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