Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

18/04/24 ore

"Legalizzare le droghe leggere", Vasco Rossi fa scomodare la presidenza del Consiglio



Era già successo che Vasco Rossi intervenisse a suo modo nel dibattito politico su una vicenda che l’aveva investito direttamente – il matrimonio – con un post su Facebook per certi aspetti lungimirante sui termini del problema e delle carenze della legislazione italiana in materia. Questa volta è stato il turno di un altro tema al centro della lotta politica radicale: la legalizzazione delle droghe leggere.

 

“Rendere le droghe, almeno quelle leggere, legali non cancellerebbe le sostanze stupefacenti dal mondo e non annienterebbe il mercato nero. Ma sarebbe una soluzione utile a ridurre fenomeni quali la piccola criminalità generata dal bisogno di acquistare dosi di eroina e il sovraffollamento delle carceri, piene di detenuti tossicodipendenti (70%) o rinchiusi per reati legati alla droga”. Questo il pensiero del rocker di Zocca - sollecitato da un botta e risposta su Facebook - per nulla straordinario e nuovo, si potrebbe dire quasi ovvio nella sua semplicità.

 

La frase, però, essendo partita dalla tastiera di un personaggio che ha molto seguito, ha evidentemente preoccupato e colpito nell’orgoglio il solerte capo del Dipartimento politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Serpelloni che, con lettera aperta a Vasco Rossi,  risponde: "le alternative immediate allo spacciatore esistono per tutti, cosi come alla legalizzazione che non farebbe altro che far aumentare i consumi (e quindi i consumatori) rendendoli più facili e accessibili senza affrontare il problema".

 

E quali sarebbero le alternative è presto detto: si tratta dei dipartimenti per le dipendenze (Sert e Comunità terapeutiche) che “possono fornire ai tossicodipendenti in ogni momento e tempestivamente qualsiasi tipo di cura, supporto psicologico, sociale e legale. Basta chiedere e in pochi giorni si hanno cure efficaci ed alternative alle droghe, ai devastanti danni che provocano e agli spacciatori".

 

"In Italia – scrive ancora Serpelloni - ci sono più di 500 servizi pubblici e 1000 comunità terapeutiche con più di 6000 addetti specializzati (medici, psicologi, assistenti sociali, psichiatri ecc) che forniscono assistenza gratuita e di alto livello a piu di 180.000 persone…queste persone vanno difese, accudite e sopratutto curate per riportarle il prima possibile ad una vita piena, autonoma, creativa e libera da tutti i condizionamenti, siano essi di uno spacciatore, di una sostanza, di una politica non condivisa o di uno stato che forse Lei ritiene repressivo”.

 

E che, vale la pena aggiungere, lascia alla criminalità organizzata un florido mercato in cui sguazzare, con risultati, quelli sì, sotto gli occhi di tutti. (A.M.)


Aggiungi commento


Archivio notizie di Agenzia Radicale

é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali

"Politica senza idee - La crisi del Partito Democratico"

Anno 46° Speciale Febbraio 2023

è uscito il libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"Napoli dove vai"

Aiutiamoli a casa loro? Lo stiamo già facendo ma male.

videoag.jpg
qrtv.jpg

è uscito il nuovo libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"l'altro Radicale
Essere liberali
senza aggettivi"

 (Guida editori) 

disponibile
in tutte la librerie